Page 12 - Bollettino Aprile - Luglio 2017
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Personaggi Valsesiani LE LETTERE DELL’AB. CAV. DON ANTONIO CARESTIA, NELLE QUALI SI TRATTANO QUISTIONI STORICHE IMPORTANTI INTORNO ALLA VALSESIA Nota introduttiva e approfondito dal dott. Carlo Rastelli in L’abate Antonio Carestia, oltre che es- un capitolo della Storia della Valsesia in sere un valente botanico, era un cultore Età moderna) che diventerà una sorta di appassionato di storia e memorie antiche fil rouge che attraversa le missive, come della Valsesia, come si può evincere da una l’indagine appassionata su “Opurea” (si serie di ventiquattro lettere inedite, che confronti la lettera dell’8 aprile). Occor- inviò al suo grande amico, don Pietro Cal- re riflettere anche sull’attualità storica di derini nel 1874. Queste missive non erano queste missive, citare il giureconsulto Gio- solo uno scambio tra dotti e appassionati vanni Chiarini è infatti ricordare il com- naturalisti e cultori di patrie memorie, ma mittente degli affreschi di Casa Scaglia. servivano per stimolare l’attenzione del L’argomento Fassola continua poi nella fondatore del Museo varallese, perché alle- lettera dell’ 8 marzo e in tal senso Carestia stisse un’appendice del “Monte Rosa”, allo si lamenterà della fatica paleografica di scopo di stimolare, presso la popolazione trascrivere queste antiche carte; in quelle valligiana, la conservazione, e in senso successive come la lettera del 15 marzo, lato, la trascrizione di documenti antichi Un ritratto dell’abate Antonio Carestia Carestia si lamenta della gravissima per- di Storia Valsesiana, come si stava facen- della seconda metà dell’Ottocento. dita di documenti antichi, testimonianze do nel Biellese, per opera del Bertolotti. preziosissime per ricostruire le sottili fila Le missive, di proprietà privata, mi sono a tutto un popolo, per spronarlo, anche in della Storia valsesiana, dovuta alla cosid- state generosamente messe a disposizione modo veemente, per svegliarlo dal torpore detta “Guerra dei Morgiazzi” del 1678. a fini di studio dal dott. Gianfranco Rotti, e per ricostruire, tassello dopo tassello, la Dalle missive emerge una passione, quella botanico varallese, che pubblicamente rin- propria storia. della ricerca di frammenti di storia, non grazio. Queste lettere sono molto rilevanti Nella lettera del 1 marzo del 1874 si per un fine meramente erudito, ma per perché tratteggiano un affresco storico di enuncia l’idea, per i tempi davvero avanza- ricostruire il passato in modo plastico e ricerche sulla storia della Valle nell’ultimo ta, di istituire a Varallo, capitale culturale dinamico, nonché partecipato. Queste quarto del XIX secolo e delineano uno della Valsesia, un archivio di documenti lettere, benché dottissime, non mancano, sorta di “stato dell’arte” della ricerca in antichi, soprattutto costituito da perga- infatti, le citazioni in latino, hanno il gran- quell’epoca. La scelta di pubblicare queste mene. Per misurare la portata di questa de pregio di essere davvero significative, missive sul “Sacro Monte di Varallo” mi intuizione, basti ricordare che la Sezione comunicative perché traspare l’emozione pare davvero opportuna, e di questo rin- di Varallo di Archivio di Stato fu istitui- dello scrivente, come quando nella lettera grazio Padre Giuliano, per la sensibilità ta circa un secolo dopo. Nella missiva si del 22 marzo, Carestia esprime la propria dimostrata verso questo argomento, appa- parla dei casi curiosi di ricerca, come la felicità per aver rintracciato un documen- rentemente specialistico. Infatti Carestia, storia e la biografia dei fratelli Chiarini di to risalente al 1282. Notevoli poi sono le già nell’Ottocento, sia pure tramite il con- Riva e del conte Feliciano Fassola (figura discussioni etimologiche su luoghi carat- fronto mediato con Calderini, si rivolgeva studiata recentemente in modo brillante teristici della Valle. La toponomastica è 14 maggio, visita dei pellegrini di Camasco, Morondo e Civiasco I fedeli di Camasco, Morondo, Civiasco hanno celebrato tutti insieme uniti il loro pellegri- naggio Mariano. È sempre una gioia vedere famiglie intere, coniugi, nonni e nipotini sali- re insieme pregando alla casa di Maria, con i loro stendardi e i costumi. La concelebrazione di don Milton e don Graziano è stata raccolta e gioiosa. Invochiamo su ciascuno e su tutti la benedizione di Maria. 12 Aprile/Luglio • 2017
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