Page 9 - Bollettino Aprile - Luglio 2017
P. 9
vaglio d’Agogna, il Casella soggiornò per un certo tempo a Roma. aggregare la fondazione al seminario diocesano, di cui poteva Amico e collaboratore di Giovanni Battista Cavagna, assai noto costituire una succursale a comodità dei chierici provenienti da per la sua opera di ricercatore di reliquie nelle catacombe romane, quella zona o da altri territori della vasta diocesi. Santa Cristina con lui ebbe modo di accostarsi all’ esperienza spirituale e pasto- venne quindi ad aggiungersi alle comunità di chierici di Nova- rale di San Filippo Neri, frequentando i circoli culturali di inizio ra, presso la cattedrale, dell’isola di San Giulio e di Madonna di settecento da cui, come è noto, prese avvio la Congregazione dei campagna, presso Pallanza, fondato pochi anni prima dallo stes- Preti dell’Oratorio. Il Casella intendeva realizzare nel contesto so Bascapè. della nostra diocesi novarese qualcosa di analogo, legato in qual- Per comprendere le motivazioni di questa iniziativa, così come che modo all’ordine romano. per poter comprendere appieno la figura del Quagliotti, occorre tenere presente il particolare contesto in cui si collocano le vicen- Inizio comunità di Santa Cristina de di questi due sacerdoti, ossia quello della Riforma Cattolica L’inizio della fondazione di una comunità a Santa Cristina seguita al Concilio di Trento in risposta alle istanze disgregative e risale al 1604 quando, a sue spese, don Flaminio fece costruire contestanti portate avanti dai movimenti di Riforma Protestante. l’ abitazione e fece restaurare la già esistente chiesa dedicata alla È noto che grandi figure di pastori come San Carlo Borromeo e martire di Bolsena, riconsacrata solennemente dal Bascapè il 25 il suo già segretario e discepolo Carlo Bascapè, posero moltissima luglio del 1605. Due anni dopo, nel 1607, lo stesso presule costi- attenzione all’opera di riforma della formazione e della vita dei tuiva pubblicamente la comunità religiosa, composta dal Casel- sacerdoti, non soltanto, come si vedrà, con la realizzazione dei se- la stesso, da don Giovanni Battista Cattaneo ed un più giovane minari, ma anche fornendo delle linee guida della spiritualità del diacono Orazio Barbavara. Il Bascapè però diede al sodalizio un prete diocesano, così come ne era stata delineata la figura dall’as- nome diverso da quello del Neri, congregazione di San Gauden- sise tridentina. zio. Nello stesso anno però, con la morte dell’iniziatore e la par- tenza di Barbavara per Milano, sul colle di Borgomanero resto Don Damiano Pomi soltanto don Cattaneo. Il vescovo pensò fosse opportuno quindi Racconti Missionari AU NOM DU PERE, DU FILS ET DU SAINT ESPRIT…. Poi all’offertorio si porta qualcosa che servirà per la vita della comunità. Anche i doni in natura sono i benvenuti. Si continua a cantare. Si è felici di stare insieme. Al Padre nostro, le nostre mani, i nostri cuori si uniscono in una sola voce e così poi è più facile scambiarci la pace. Ora siamo pronti a ricevere il Corpo di Cristo. E poi…via al ringraziamento. Nessuno rimane insensibile al dire grazie, merci Seigneur. Gli occhi ce lo fanno capire, Le mani che battono ritmicamente accompagnando la voce ci riscaldano il cuore. Quanta gioia e quanta voglia di essere felici, anche se ci sono Così comincia la santa Messa da noi in Camerun. Anzi, a dir la tanti problemi da risolvere. verità, prima è preceduta da canti bene animati dal coro e dall’as- E si arriva verso la fine della messa(dopo almeno un’ora e semblea. Domenica è giorno di festa e non si può restare in silen- mezza!). zio. Si entra, cantando e danzando. È giorno di festa e tutti e tutto Gli annunci, gli avvisi sulle attività, gli impegni della settimana. deve vibrare di gioia. Sono tutti là: anziani, papà,mamme,giovani Bisogna lavorare per costruire il Regno di Dio:nella catechesi, e bambini. nella vita dei gruppi e delle piccole comunità e delle succursali e La chiesa è piena, anzi in certe occasioni, è strapiena. Non c’è anche del quartiere. più un posto. Si viene per partecipare, per condividere la gioia e la La benedizione finale ci invia in missione. vita. Anche i capi tradizionali, quelli dalla “confraternita san Ni- Fuori della chiesa, si continua a condividere la vita. Ci si scam- codemo”, sono là anche loro. bia le notizie. La vita continua, pronti a condividere la gioia di Siamo riuniti “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Cristo dappertutto. Santo”. Niente ci può fare paura. Così cerchiamo di fare e così desideriamo che la nostra fede ci E allora, quando la processione, danzando, porta il libro della aiuti e aiuti a crescere. Parola di Dio, all’altare, la gioia esplode. Non la si può più nascondere. Si ascolta la Sua Parola, si cerca di Padre Oliviero Ferro, capire cosa vuole dirci per la nostra vita. saveriano. valsesiano Aprile/Luglio • 2017 9