Page 11 - Bollettino Aprile - Luglio 2017
P. 11
alla Congregazione degli Oblati, con decreto del 29 gennaio 1834, stessi accennati nella lettera diretta a Vostra Eccellenza la festa dava nuovi Statuti, redatti in massima parte su quelli preceden- dell’Immacolata: attendere, nell’obbedienza al Vescovo, alla mia ti di San Carlo e del Card. Federico Giberto Borromeo, ma con santificazione nella vita di fraternità e al bene delle anime per mez- non lievi varianti. Istituiva, tra l’altro, il Consorzio degli Oblati, zo della devozione a Maria Santissima, come tanto bene seppe fare formato da sacerdoti e laici che prestavano una collaborazione e insegnare il nostro venerato Padre Don Silvio Gallotti”. nell’attività ministeriale degli Oblati. Nel 1928 fecero la Professione P. Elia Testa e P. Francesco Fa- Siccome però, non risulta che il Card. Morozzo avesse autorità sola, accolti dai Padri che formavano allora la Congregazione de- pontificia per modificare le regole degli Oblati, è sembrato pru- gli Oblati: P. Giuseppe Mortarino, P. Antonio Afferni, P. Angelo dente rifarsi alle Costituzione precedenti. Curino, P. Pietro Picena, P. Andrea Quaglino. Al fine di togliere ogni incertezza, Mons. Davide dei Conti Nel 1924 era stato nominato Vescovo di Nuoro l’Oblato Mau- Riccardi, il 6 agosto 1890 disponeva che la Congregazione degli rilio Fossati, divenuto nel 1928 Vescovo di Sassari, e successiva- Oblati fosse retta secondo le norme tracciate, con espressa autori- mente, nel 1931, Arcivescovo Cardinale di Torino, dove morì il tà pontificia, nelle Costituzioni date dal Card. Federico Giberto 30/3/1965. Borromeo, riferendosi, nei casi dubbi, alle Costituzioni date da S. Nel 1932 fanno la loro professione P. Domenico Cardano e P. Carlo. Mons. Giuseppe Castelli, il 3 gennaio 1940, approvava un Giovanni Miniggio. “Sommario delle regole degli Oblati dei S.S. Gaudenzio e Carlo”. Nel 1934 P. Gaspare Uccelli. Nel 1914 gli Oblati lasciano il Collegio di San Marco anche per Nel 1935 P. Carlo Bracchi. porre fine ad una insostenibile situazione di contrasto per i diritti Nel 1939 P. Lamberto Ferraris e P. Eugenio Manni. sulla chiesa, e si stabiliscono al Castello di Vergano, dove restano Nel 1942 P. Luigi Preti e P. Francesco Franzi. fino al 1929. In questo nostro secolo, riveste una particolare im- Intanto, il 18 febbraio 1927, Mons. Castelli faceva la proposta portanza per la Congregazione degli Oblati la figura del Servo di agli Oblati di lasciare Vergano per ristabilirsi a Novara e fabbri- Dio Don Silvio Gallotti (1881-1927). carvi casa e chiesa nella regione “Bell’Aria” (Bicocca), che allora Don Gallotti non fu Oblato. Ad un certo punto della sua vita, costituiva una Vicaria autonoma. in particolare riferimento a grazie particolari che affermava di ave- Nella loro risposta, nella Consulta del 10 marzo 1927, gli Obla- re ricevuto al Santuario di Re, gli si affaccia l’idea di una “fami- ti si dicevano disponibili all’emigrazione, presentando però dif- glia di Sacerdoti”. Prepara anche una bozza di regolamento della ficoltà circa la località e la persona che doveva assumersi il grave “Societas Missionariorum Mariae” In esso scrive: “E poiché questa compito della costruzione della nuova parrocchia. piccola compagnia di Sacerdoti, suscitati dalla Madonna Santissi- Raggiunto l’accordo, il 19 ottobre 1929, alla Congregazione ma, si propone anzitutto lo scopo di far tornare in onore la vita veniva affidata la cura pastorale della Vicaria, che fu poi eretta a comune nel Clero, tanto desiderata ed encomiata dalla Chiesa, e parrocchia con decreto del 31/10/1934 e dedicata a San Giusep- perciò nulla più desidera che di rinnovare e riprodurre in seno a se pe. Gli Oblati acquistavano in via Monte S. Gabriele uno stabile stessa i begli esempi di santa fratellanza e di distacco che furono già su cui costruivano la nuova Casa Madre. P. Angelo Curino veniva dati dalla primitiva famiglia cristiana al tempo degli Apostoli...”. nominato primo parroco. Un fatto importante nella storia degli Per la festa dell’Assunta 1925, Don Gallotti scrisse a Mons. Oblati fu la disposizione con cui Mons. Gilla V. Gremigni, nell’a- Castelli chiedendo di ritirarsi a vita comune con alcuni Sacerdoti. gosto del 1957, richiamandosi all’opera del Servo di Dio Don Gal- Nella risposta il Vescovo lo orientò verso la Congregazione degli loni, aggiungeva al nome di “Oblati dei Santi Gaudenzio e Carlo”, Oblati. Dopo la morte di Don Gallotti (2 maggio 1927), i suoi la qualifica di “Missionari di Maria”. discepoli che desideravano realizzare il progetto missionario furo- Scriveva, infatti: “Col presente decreto stabiliamo di aggiungere no avviati alla Congregazione degli Oblati dalla proposta fatta da e aggiungiamo di fatto al nome degli Oblati dei Santi Gaudenzio Mons. Castelli e dal consiglio di Mons. Pietro Gorla, prevosto di e Carlo la qualifica di “Missionari di Maria”, intendendo in tal Santo Stefano in Milano, intimo amico di Don Gallotti, divenuto modo di impegnarli anche più direttamente, nell’opera delle Sacre confidente dei suoi alunni. Missioni, cui sono tenuti, dalla loro regola, ad estendere la devo- Nella domanda di ammissione alla Congregazione Padre Fran- zione e il Regno della Madonna, secondo lo spirito e l’esempio del cesco Fasola, divenuto poi Arcivescovo di Messina, scriveva nel Venerabile Servo di Dio Don Silvio Galloni” 1928: “I motivi che mi spingono a fare questa domanda sono gli (Riv. dioc. Agosto 1957). A sinistra, alcune immagini antiche dei Rettori del Sacro Monte di Varallo. Sotto, gli Oblati davanti alla tomba del Quagliotti. Aprile/Luglio • 2017 11