Page 6 - Bollettino Aprile - Luglio 2017
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Conosciamo il Sacro Monte LA BASILICA DELL’ASSUNTA Le vicende costruttive dal 1649 al 1714-15 Logico che dopo lo sforzo quanto mai im- vescovo Volpi nel 1628, usufruendo dei tura parallelepipeda dei due basamenti, o pegnativo di condurre a termine la strut- denari ottenuti con la vendita di una casa, ambienti terragni, privi ancora di volta, tura più importante e più sacra dell’edi- lasciata a tale scopo dal cavaliere gerosoli- del campanile e dell’ adiacente sacrestia; ficio, si sia verificata una nuova pausa. Il mitano Fra’ Giorgio d’Adda, deceduto nel poi a loro retrostante, i due possenti vo- secondo lotto riguarderà essenzialmente 1661. lumi del coro (con finestra al centro delle l’erezione della parte anteriore della chiesa Si prosegue dunque a sbalzi, quando c’è parete, come oggi) e del presbiterio, pure nuova: la navata e le cappelle laterali. un po’ di denaro appositamente destina- dotato di finestra centrale, conchiuso dal to alla chiesa nuova. È la situazione che tetto a quattro spioventi, o a padiglione, Il terzo capitolo, quello conclusivo, c’è documentata con molta esattezza in coronato da lanternino su cui svetta la cro- della facciata, è tutto di là da venire. un’eccezionale veduta del Sacro Monte di ce dell’ordine di Malta, in ferro battuto, in La ripresa dei lavori avverrà probabil- proprietà privata, ancora inedita, databile ricordo del benefattore Fra’ Giorgio d’ mente solo nel 1664-65, e si protrarrà, attorno a quell’anno, firmata Seb. Rosin Adda, sostituito non molti anni or sono. Il come d’abitudine, su due binari paralleli. del Seb. Bianchi fecit. Quest’ultimo certo lato di facciata del presbiterio appare nelle Mentre si costruisce e si completa sul col- parente di Giovanni Antonio Bianchi, au- due incisioni, ancora costituito dal grande le del Tabor la dominante cappella della tore, verso la metà dello stesso secolo, di arco (il futuro arco trionfale di raccordo Trasfigurazione, anch’essa coronata da un’ altra incisione conosciuta, riguardante tra presbiterio e navata) e non ancor chiu- una cupola, fasciata dal tamburo circolare, pure il Sacro Monte. so da una provvisoria parete. Verso destra, si provvede anche per la chiesa maggiore. L’incisione del Rosin e del Bianchi deve un po’ più in basso, spiccano i massicci Infatti, nell’adunanza della fabbriceria essere l’ originale da cui, poco dopo, verrà arconi del piano interrato, non ancora in- del 4 ottobre 1664, e ne sono passati degli tratta quella ben conosciuta, ma un po’ tervallati e rafforzati dai due attuali, pode- anni, si prende la decisione di “spianare la più sommaria, allegata al testo del Fassola, rosi contrafforti. Dietro ed al di sopra di piazza” davanti alla parte della chiesa già edito, come ben noto, nel 1671. In ambe- essi, manca ancora totalmente la soletta, eretta, cioè di provvedere al piano di calpe- due le vedute, che colgono il Sacro Monte o piano pavimentale della futura navata, stio della futura navata, sorreggendolo con dall’ alto, da nord, verso la bassa valle, si tanto che emerge, anzi, sopravvive ancora, i robusti voltoni in pietra “in conformità vedono distintamente sul lato sinistro tra le strutture del cantiere, un piccolo, delli fondamenti già incominciati”, come dell’ attuale presbiterio, allora cappella umile edificio a due spioventi nella zona si è visto, fin dall’epoca della visita del dell’ Assunta della futura chiesa, la strut- in futuro compresa tra la prima cappella di sinistra e l’attuale facciata della Basilica, facilmente da identificarsi con quello che 1 Maggio con gli amici della Valmastallone compare nelle varie vedute dipinte del Sa- 1 Maggio bagnato e neve appena alla Res, freddo e nebbia... nulla è servito a fermare i cro Monte negli sfondi di alcune pale d’al- nostri amici della Valmastallone. Numerosi e devoti sono arrivati, come tradizione co- tare di scuola vercellese della seconda metà manda, pregando e cantando. Con i pellegrini, i pastori, padre Tonin e don Giuseppe del Cinquecento. che hanno concelebrato con il Rettore, padre Giuliano Temporelli. Alla Madonna di Varallo non sfugge tanto amore. Buon mese di maggio a tutti. Controversia sopra i disegni Poco dopo la ripresa dei lavori, nel 1669, il vescovo, monsignor Visconti, nella sua vi- sita pastorale, rileva una controversia “so- pra quali disegni si debba far a proseguire la fabrica della chiesa nuova”, ed ordina che non si faccia nulla senza la sua approva- zione. È evidente ed è anche logico che nel corso degli anni si fossero richiesti dai fab- briceri dei disegni parziali, delle idee, dei suggerimenti, delle soluzioni variate, più aggiornate, o che qualche costruttore atti- vo sul Monte avesse presentato e proposto dei pareri, delle indicazioni più semplici ri- spetto al progetto dei d’Enrico, vecchio or- mai di oltre cinquant’anni, non tanto per lo schema generale non più modificabile, quanto per l’ alzato della parte ancor da edificare. Probabilmente è in questo perio- 6 Aprile/Luglio • 2017
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