Page 11 - AIUTARE LE ANIME ET IL GOVERNO EPISCOPALE
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un vasto seguito di commercianti e artigiani, sensibili e curiosi quanto sdegnati per la corruzione e l’arroganza di parte del clero secolare e regolare, così come non poche donne13 e un numero consistente di giovani, laici e religiosi e tutti in parte alfabetizzati, si erano mostrati da subito sinceramente interessati, se non attratti, dalle nuove idee che giungevano da oltralpe.
La scelta di rischiare e dunque di acquistare e leggere avidamente quanto nascostamente non solo i testi di autori dichiaratamente eretici, ma anche le più varie edizioni della Bibbia, dei Vangeli e di patristica in volgare, anch’esse rigorosamente proibite14, non fu di pochi. La circolazione di pagine e pagine di fitte e ben allineate righe uscite dai torchi di tipografi che ben presto sarebbero stati posti all’Indice, censurati e proibiti15 era assai diffusa. Una scelta rischiosa, si diceva, ma che agli occhi di molti non era purtroppo immotivata: silenziosamente critici se non apertamente disgustati dall’indegno comportamento di molti prelati ed ecclesiastici, in tanti si erano almeno in parte avvicinati alle posizioni di chi, come Lutero, non sopportava più l’idea di una Chiesa romana corrotta ed egemone.
Certo ormai si trattava di letture da fare in segreto, dissimulando l’interesse per simili rischiosi argomenti16 per evitare delazioni e sospetti e soprattutto per non incorrere nelle temibili e sempre più organizzate maglie di un’inquisizione romana agguerrita ed efficace, le cui sanzioni censorie e repressive potevano essere pesantissime.
L’Italia “dilacerata” tra Francia e Spagna, tra eresia e riforma cattolica
E in Italia? In una Penisola che già uno storico del tempo, Girolamo Borgia, aveva stigmatizzato come dilacerata17, e segnatamente nella Roma dei papi, si guardava con preoccupazione, sdegno e costernazione agli sviluppi di una sempre più instabile situazione europea e specialmente alla mutevole, opportunistica politica della frammentatissima Penisola, dove l’influsso ispanico o francese poteva
degli anni Trenta del Cinquecento: su di lui A. Jacobson Schutte, Pier Paolo Vergerio e la riforma a Venezia. 1498- 1549, Roma 1988.
13 R.H. Bainton, Donne della Riforma in Germania. 1: In Italia e in Francia. Ritratti storici, Torino 1992 e Id., Donne della Riforma cit., 2: In Inghilterra, in Scozia, in Polonia, in Ungheria e Transilvania, in Danimarca, Torino 1997.
14 Sull’argomento argomento, ancora per molti aspetti attualissimo e dibattuto, si vedano gli importanti contributi di G. Fragnito, La Bibbia al rogo. La censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura (1471-1605), Bologna 1997, e della medesima Autrice l’ultimo e più stimolante studio, Proibito capire. La Chiesa e il volgare nella prima età moderna, Bologna, 2005.
15 Tra gli ormai innumerevoli studi specifici cfr. almeno Libri, idee e sentimenti religiosi nel Cinquecento italiano, presentaz. di A. Prosperi e A. Biondi, Modena 1987, La censura libraria nell’Europa del secolo XVI, Convegno internazionale di studi, Cividale del Friuli, 9-10 novembre 1995, Udine 1997, unitamente a M. Infelise, I libri proibiti da Gutenberg all’Encycolpédie, Roma-Bari 1999, a Censura ecclesiastica e cultura politica in Italia tra Cinquecento e Seicento, Atti del Convegno, Firenze, 5 marzo 1999, Firenze 2001 e a G. Caravale, L’orazione proibita. Censura ecclesiastica e letteratura devozionale nella prima età moderna, Firenze 2003.
16 Insuperato il saggio di C. Ginzburg, Il nicodemismo. Simulazione e dissimulazione religiosa nell’Europa del Cinquecento, Torino 1970.
17 Rinvio in merito alla recentissima ricerca di E. Valori, “Italia dilacerata”. Girolamo Borgia nella cultura storica del Rinascimento, Milano 2007.