Page 10 - AIUTARE LE ANIME ET IL GOVERNO EPISCOPALE
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ruolo della Chiesa romana e dei suoi ministri, quanto su quello delle possibili, potenziali rivendicazioni sociali, politiche ed economiche. Nel giro di pochi anni, già caratterizzata dalla presenza di una galassia di correnti e sette, l’idea e la spiritualità dei riformati si erano ben presto impadronite delle menti e dei cuori di gente di ogni ceto e latitudine. La diffusione di libri e opuscoli con pensieri, riflessioni, prediche di teologi e dotti cultori di area protestante aveva reso ancor più rapida e capillare la conoscenza di una religiosità diversa e per molti aspetti dirompente.
Una mappatura del dissenso religioso nell’Europa del pieno e tardo Cinquecento è presto fatta: dalla Spagna dei re cattolici6 all’Inghilterra7 – già provata per le tensioni e gli strappi provocati dall’esuberante, intransigente e provocatoria politica estera e matrimoniale di un sovrano quale Enrico VIII – e dalle boscose lande della Polonia e della Moravia8 ai più piccoli centri della cristianissima e vicina Francia, teatro per tutto l’arco del ‘500 di una sanguinosa serie di scontri a carattere confessionale, sfociati in una vera e propria guerra di religione terminata, a quale prezzo, solo con l’avvento al trono del frettolosamente ravveduto ugonotto Enrico di Navarra9, e giù, giù fino all’inquieta Italia e a Ferrara, a Napoli, alla Sicilia10, le opere di Lutero, di Calvino e le controverse pagine del grande Erasmo da Rotterdam11 avevano invaso gli scaffali delle biblioteche di principi e podestà, di preti, vescovi e di abati e, ciò che preoccupava maggiormente, erano finiti in mani fin allora poco avvezze a sfogliare le pagine di libri, specie poi se di argomento religioso. Un numero via via crescente di nobili, più e meno colti, di letterati e vescovi12, ma anche
6 Nella più disparata bibliografia, specie in lingua spagnola, si veda almeno la Historia de la Iglesia en España, 5 voll., III/2, a c. di J.L. Gonzaléz Novalín, Madrid 1980, nonché il saggio di J. B. Elias, La religiositat en la Contrareforma a la Corona d’Aragó en temps de Felip II (1563-1598), in Filippo II e il Mediterraneo, a c. di L. Lotti e R. Villari, Roma- Bari 2003, p. 537 ss.
7 C. Hill, La formazione della potenza inglese. Dal1530 al 1780, Torino 1977 e C. Russell, Alle origini dell’Inghilterra moderna. La crisi dei parlamenti. 1509-1660, Bologna 2000.
8 D. Caccamo, Eretici italiani in Moravia, Polonia, Transilvania. (1558-1611). Studi e documenti, Firenze 1970 e bibliografia ivi contenuta.
9 C. Vivanti, Lotta politica e pace religiosa in Francia fra Cinque e Seicento, Torino 1974 e, del medesimo autore, il più recente Le guerre di religione nel Cinquecento, Roma-Bari 2007, come anche, di storici d’Oltralpe, i lavori di A. Jouanna, La France du XVIe siècle. 1483-1598, Paris 1996, da p. 391 e di E. Le Roy La Durie, Lo Stato del re. La Francia dal 1460 al 1610, Bologna 1999, in particolare p. 209 ss.
10 Oltre al classico D. Cantimori, Eretici italiani del Cinquecento e altri scritti, a c. di A. Prosperi, Torino 1992, nell’assai vasta bibliografia, tra nord e sud della penisola, cfr. almeno M. Firpo, Riforma protestante cit., Id., Tra Alumbrados e “Spirituali”. Studi su Juan de Valdés e il valdesianesimo nella crisi religiosa del ‘500 italiano, Firenze 1990, Id., “Disputar di cose pertinente alla fede”. Studi sulla vita religiosa del Cinquecento italiano, Milano 2003 (testo presentato sotto forma di relazione al convegno su Les premiers siècles de la République européenne des lettres (1368-1638) tenutosi al Collège de France il 3-5 dicembre 2001, pubblicata successivamente in “Belfagor”, LVII (2002), pp. 517-539) e Id., Juan de Valdés ‘dottore e pastore di persone nobili e illustri’, in La direzione spirituale nell’età moderna, a c. di G. Zarri, Brescia 2008, p. 183 ss., F. Ambrosini, Storie di patrizi e di eresia nella Venezia del ‘500, Milano 1999, C. Ginzburg, Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del ‘500, Torino1976, P. Lopez, Il movimento valdesiano a Napoli: Mario Galeota e le sue vicende col Sant’uffizio, Napoli 1976, A. Prosperi, L’eresia del Libro Grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Milano 2000.
11 Pionieristico e, per molti aspetti, di notevole importanza nel pur vasto panorama storiografico, il bel libro di S. Seidel Menchi, Erasmo in Italia. 1520-1580, Milano 1987.
12 G. Benzoni, Gli affanni della cultura. Intellettuali e poteri nell’Italia della Controriforma e barocca, Milano 1982, M. Firpo, Inquisizione romana e Controriforma. Studi sul cardinal Giovanni Morone (1509-1580) e il suo processo d’eresia, nuova edizione riveduta e ampliata, Brescia 2005, Id., Vittore Soranzo vescovo ed eretico. Riforma della Chiesa e inquisizione nell’Italia del Cinquecento, Roma-Bari 2006; impossibile, infine, non citare il caso di Pier Paolo Vergerio, celebre vescovo di Capodistria, umanista e prelato di rango, convertitosi alla riforma protestante sul finire