Page 17 - Bollettino Gennaio - Aprile 2018
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mi trovai in grado non solamente di osservare a mio bell’agio le po- che tracce che la tradizione accen- na testimoniare il tristo soggiorno fattovi tra il 1304 ed il 1306 dal Fra Dolcino; ma ben anco di sentirvi, come accadde a lui ed a si suoi se- guaci, gli ingrati stimoli della fame.
Lì avevo dimenticato le mie provvide cibarie a Rassa.
Ma la Guida mi trasse d’imbaraz- zo offrendomi gentilmente di che attutire i reclami del mio ventricolo.
Ma le memorie della lotta soste- nuta con accanimento selvaggio tra i Valsesiani ed il Novatore mi impressionavano l’animo di ma- linconia; il sorriso della primavera non giungeva per anco fin lassù; al margine orientale di quella rupe si sprofondava la parete che da il nome alla località. Il versante nor- dico era tetro e squallido per bur- roni nascosti fra gli abeti, che col cupo loro colore danno un risalto di desolazione ai lembi delle va- langhe, che sollevarono in inverno quelle selvagge anfrattuosità della montagna. Verso le ore 10 ritor- nammo a discendere pel sentiero per cui salimmo, non senza aver prima raddrizzato in piedi un la- strone di pietra, nelle cui pagine, in mancanza di Album, i visitatori della Parete Calva incisero date ed inziali fin dal 1666, e forse prima ancora, perché vi si legge anche il 1303 in cifre arabiche di caratte- re intermedio fra quelli del 500 al 600.
Sincrono agli avvenimenti che ebbero luogo lassù non credo; sia per le cifre arabiche poco in uso al- lora fra noi, sia, come dissi, pel loro carattere che, a mio giudizio, è tra il 500 ed il 600; sia perché a tal data osta la Storia.
Non ho tempo di dilungarmi in altri dettagli. Ti basti intanto sape- re che d’ogni cosa trovata lassù ha preso memoria; e non è detto che
non si fosse scoprire di meglio.
La data 1846 scolpita su di un masso sporgente di terra in quei dintorni era già ricoperta dalle eri- che che vi crescevano attorno. La stagione non mi permise alcuna raccolta botanica; per altro quel- la graziosa felce che è la Woodsia hyperborea trovata nelle apriche pendici della salita lasciami spera- re, che, a parte le memorie stori- che, la Parete Calva possa figurare anch’essa fra le località ricercate
dagli studiosi di Flora in Valsesia. Ed il terremoto della scorsa notte (ore 10 e 3⁄4) l’hai udito? Cominciò con un rullo abbastanza forte, e si dileguò con tre altalene ondulatorie. Io era stanco dal ricopiare segni di tabellionato, e dormivo come un ghiro. È una raccolta curiosa que- sta di tali segni. Ne ho dal 1278 al 1800; mi limito ai Valsesiani. Ora
sono al n. 134.
Accetta tanti saluti da Graulo,
che ammira la tua penna inequisa- ble; il povero uomo soffre sempre.
La Margherita non vuol esser da meno di sua figlia, che ti saluta rispettosamente; e perciò al tripli- ce saluto aggiungo il mio, con cui godo raffermarmi
Tuo Aff.mo Amico Ab. Carestia
Riva Valdobbia 17 Magg. 1874 c.a.
Ti sono grato del Touriste, che ti rimando.
Sono poi arcicontento di non essermi recato a Firenze. Quell’E- sposizione e quel Congresso, da quanto ne posso capire, se fosse vivo Ciro d’Arco, fornirebbero largo tema ad un capitolo della sua Storia Naturale della Buffoneria. Che Dio le mandi buone a Negri, a Piccone, a Baglietto, ed a Gibelli, che d’Orticultura se ne intendono meno del Custode dell’Ospizio di Valdobbia. Scommetto che ritor-
nano con quattro Croci, e 2000 lire di spesa. Io, a dir vero, economica- mente parlando, non ci guadagno, perché le mie L.500 le ho destina- te ad una lite giudiziale inevitabi- le; però spero di vincerla, ed allora per un anno lo scialo: non in sete e gingilli, ma in acquisti da botanico ed antiquario! E giacché ci sono, in antiquaria, e tu ed il tuo ventri- colo mi fate credere di far giudizio, ti scongiuro di non dimenticare il tema dei documenti della nostra storia Valsesiana.
T’ho detto d’un trattato di pace con gente d’Aosta che si trovò in Rassa, e dal quale più nessuno mi seppe dir verbo? E della somma che i nostri antenati spedirono a Milano in soccorso agli appestati al tempo di S. Carlo? Questa riguarda della lettera dei Conservatori della Carità con cui ringraziavano i Val- sesiani. Ma basta. Se vedi Fregonara puoi dirgli che accetterò volentieri Messa d’ora sin avanti. Intanto ti acchiudo il Confesso delle 5 Messe che dissi per ultimamente.
Addio dunque, e senz’altre ceri- monie, abbimi pel tuo
Aff.mo Amico Ab. Carestia Ant.
A cura di Gabriele Federici Continua nel prossimo numero.
150 CULLE
Grazie ai coniugi Brunelli che ne hanno preparate ben 150. Al termi- ne della Santa Messa della
notte di Natale sono state distri- buite le culle val- sesiane, una per famiglia. Dono gradito. Purtrop- po non sono state sufficienti.
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