Page 15 - Bollettino Gennaio - Aprile 2018
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di cui nell’archivio dei Padri Oblati resta persino un raro autografo: si trattava di don Pedro Ordoñez de Orozco “Praetor Vallis Siccide”. Ma don Pedro non era solo: ad affiancarlo nella complessa attività di controllo c’erano, in parte agguerriti e in parte, per contro, asser- viti esponenti dell’irrequieto patriziato locale.
Perché di una simile inezia è importante dar conto qui, in una storia degli Oblati, dando visibilità e, in certo sen- so, persino voce alle ombre dei protagonisti di un momen- to apparentemente tanto marginale? Cos’era realmente successo a Varallo in quegli anni? Anzitutto va detto che la vicenda, molti aspetti della quale non sono ancora, ad oggi, del tutto chiariti, non poté certo essere sconosciuta ai cinque preti valsesiani – di cui ben quattro proprio di e attivi a Varallo – che troviamo tra gli otto religiosi impe- gnati a rivitalizzare la stanca Congregazione degli Oblati e, addirittura, a dar vita ad una Casa oblatizia in loco.
Poi perché tra i protagonisti troviamo nomi di fami- glie e di persone che ebbero non poco peso nella vicen- da degli Oblati in ambito valsesiano. Quanto si sa della rivolta valsesiana del 15 agosto 1678 non è molto e ben
pochi si sono cimentati in una minuta ricostruzione dei fatti. Tutto ebbe origine, pare, una decina d’an- ni prima. Un appartenente alla famiglia varallese dei Grampa, Marco, nel 1667 aveva concluso in qualità di ‘Sindaco generale’ un vantaggioso accordo, per la prov- vista del sale, con esponenti del clan Castellani.
Ma non tutti, evidentemente, apprezzarono l’affare. In una drammatica seduta del Consiglio di valle tenu- tasi nell’aprile del 1670 Clemente Giacobini, partigia- no della famiglia Alberganti della quale avrebbe desi- derato veder assurgere il capitano Alberto al ruolo del Grampa, prese con veemenza le distanze da quest’ulti- mo e lo criticò aspramente per il prezzo e la qualità del sale e, a suo dire, risultavano rispettivamente assai caro e, a dir poco, fin troppo scadente. Grampa, per le mene dei Giacobini e degli Alberganti venne infine clamo- rosamente escluso dal Consiglio di valle. Di tutto ciò si lamentarono in diversi e direttamente a Milano, in piena, vivace seduta del Senato cittadino.
(continua nel prossimo numero)
Andrea Bedina
AMICI DEL SACRO MONTE
Si è tenuta il 27 gennaio 2018 la riunione degli ‘Amici del Sacro Monte’ con un cor- poso programma. Erano presenti circa 35 persone. Dopo la lettura del verbale della precedente riunione (27 gennaio 2017) ha preso la parola la dott.ssa Elena De Filippis che ha proseguito nella spiegazione della storia del Sacro Monte af- frontando soprattutto il tema della illuminazione delle cappelle e dei percorsi pedonali.
Si è poi passati alla illustrazione delle varie fasi del restauro della Madonna Dor- miente e delle statue nella cappella dell’Annunciazione, restauro che dovrà es- sere completato per l’inizio della mostra sul Ferrari.
Sull’illuminazione delle cappelle 20, 21, 22, si è fatto notare che mancano ancora le autorizzazioni delle Sovrintendenze per poter partire, dato che i fondi, grazie a dei privati, sono già stati reperiti.
Più lungo rimane l’iter per completare il passaggio pedonale di Piazza Testori. Sono stati richiamati anche interventi fatti per la sostituzione del motore dell’or- gano, la sostituzione della catena del campanone. Si sta proseguendo per ren- dere sempre più accogliente la Chiesa del Santo Sepolcro. È stato annunciato l’avvio dei lavori per la sistemazione del pavimento della Basilica e dello scurolo. È stata avanzata anche qualche critica per l’aumento giudicato esagerato per l’accesso dei pulman al Sacro Monte e del costo della funivia per i visitatori. Un’analisi circa il flusso di visitatori ha evidenziato un buon incremento per l’an- no 2017.
PROCESSIONE DEL 6 GENNAIO
Per la prima volta il 6 gennaio si è svolta la riuscita Processio- ne alla cappella dei Santi Magi. “I Magi tornarono “per un’altra stra- da” cambiati. Anche noi siamo anda- ti ad incontrare il Santo Bambino...” Vivere l’Epifania significa accogliere Dio nella nostra vita, è Dio che ci re- gala la sua presenza costante e fe- dele, la sua quotidiana compagnia. Stiamo nella gioia.”
Gennaio/Aprile • 2018
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