Page 10 - Bollettino Novembre - Dicembre 2020
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                Racconti Missionari
29. PREPARIAMO LA FESTA
  L’incontro con Cristo è sempre una festa, perché ci si incontra con uno che ci vuole bene. A tutte le età lo si può incontrare. Basta volerlo. Cominciando dall’inizio della vita (Battesimo), continuando con la Cresima e con il Matrimonio. E tanti altri momenti belli in cui i sacramenti (segni visibili e efficaci di questo amore) scandiscono la nostra vita.
Anche noi ce la mettiamo tutta per prepararci. Bello e commo- vente il servizio dei catechisti che danno il loro tempo e testimonia- no il messaggio d’amore di Gesù. Naturalmente i diretti interessati vengono resi consapevoli delle con- seguenze e soprattutto del fatto che è bello incontrarsi con Gesù.
Non si dimenticano le famiglie. Qui spesso sorgono dei problemi. Non tutti sono cristiani e non tutti capiscono e vogliono accompagna- re questi fratelli e sorelle nel loro cammino di fede. Anzi per qual- cuno è difficile accettare. C’è chi impedisce loro di seguire Cristo e mette degli ostacoli, a volte, insor- montabili.
Ma è bello vedere come cerca- no con tutti i mezzi e con tutte le forse di reagire a queste difficoltà. Per molti è una vera conquista che li riempie di gioia e noi di vera am- mirazione.
Ogni settimana i catechisti sono fedeli nello spiegare loro la Parola di Dio, utilizzando il loro linguag- gio e il modo di raccontare africa- no. Il messaggio deve entrare nella vita di ogni giorno e nella cultura africana.
Le varie tappe che ritmano il cammino sono vissute insieme alla comunità che si impegna ad accompagnarli,sia nelle piccole comunità come nei gruppi parroc- chiali.
A ciascuno di loro è chiesto un impegno deciso, una scelta. E poi si arriva al momento decisivo della preparazione immediata, coinvol- gendo anche i padrini e le madri- ne.
Il giorno della festa è poi vissuto con tutta la comunità. È un gior- no bellissimo che ripaga delle tan- te fatiche,ma che non si ferma lì. Ora comincia la vita quotidiana in cui si dovrà testimoniare il Cristo morto e risorto. Invece per il bat- tesimo dei bambini, dei bèbè, si invitano i genitori con i padrini a approfondire la realtà del battesi- mo e a coinvolgerli nella vita della comunità, senza dimenticare un loro cammino personale di fede (e di matrimonio).
Il giorno del battesimo la comu- nità parrocchiale è presente per incoraggiarli e per accoglierli. Sono nuove forze per la comunità e tutti devono fare loro festa.
Per i matrimoni, le cose non sono semplici. È già una grande scelta quella di sposarsi, senza accettare la poligamia (è accettata anche dal- lo Stato). È una lotta contro una mentalità, in cui spesso la donna è in minoranza e l’uomo, perché si sente creato per primo, è in mag-
gioranza, cioè comanda lui. Accet- tare di mettersi tutti e due al me- desimo livello non è semplice, ma Gesù Cristo riesce sempre a fare miracoli.
Nella preparazione vengono coinvolte delle coppie della par- rocchia oltre al sacerdote. Ed è bello il giorno del matrimoni che anche loro siano presenti per dare testimonianza del cammi- no fatto. Certo dopo c’è la festa. Ma dopo si chiede alle coppie di diventare membra vive della co- munità.
È la medesima cosa che si chiede a quelli che hanno ricevuto la cre- sima. Si cerca di costruire una co- munità con pietre vive,con persone che hanno incontrato Cristo e che hanno deciso di seguirlo fino in fondo. È vero la strada è lunga,ma noi ci proviamo.
I nostri fratelli e sorelle dell’Afri- ca ce lo insegnano “polepole ndiyo mwendo” (piano piano è il modo di camminare). Camminiamo, avendo chiaro l’obiettivo: entrare profondamente nell’amore di Cri- sto e dei fratelli.
Padre Oliviero Ferro, missionario saveriano
Novembre / Dicembre • 2020
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