Page 8 - Bollettino Gennaio - Marzo 2021
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Anno di san Giuseppe - Prima parte
SAN GIUSEPPE NELLA DEVOZIONE E NELL’ARTE DELLA VALSESIA
o scorso 8 dicembre, con non poca sorpresa, papa Francesco ha indetto un particolare anno giubi- lare in onore di San Giuseppe, nel- la ricorrenza del 150° anniversario della sua proclamazione a patrono universale della Chiesa. Si tratta di un’occasione molto preziosa per approfondire la figura di questo santo che, nonostante il ruolo svol- to nella storia della salvezza, è spes- so rimasto in secondo piano nella riflessione ecclesiale. In quest’anno vogliamo compiere un percorso alla scoperta della sua presenza nell’arte del Sacro Monte e del nostro terri- torio valsesiano.
Egli compare all’interno della narrazione della vita di Gesù, negli episodi dell’infanzia: Giuseppe, fe- delmente al testo evangelico cano- nico, è l’uomo dei sogni, l’ultimo dei patriarchi che, silenziosamente, hanno permesso il compiersi del progetto di Dio nella storia. Egli riveste un ruolo del tutto partico- lare nell’ambito dei racconti della nascita di Cristo e la sua rappre- sentazione iconografica è proposta con molta attenzione, veicolando il pensiero della Chiesa su questa straordinaria ed unica figura. È a Giuseppe che viene affidato il com- pito di fare da padre al figlio di Dio, situazione di autentico paradosso, e di custodirne la vita insieme a quella di sua madre Maria. Si può affermare che, dopo di lei, egli fu il principale cooperatore alla missio- ne del Cristo: in lui, discendente della casa di Davide, Gesù è anco- rato al popolo di Israele che atten- deva il Messia. Nonostante questa posizione di assoluta preminenza, l’attenzione devozionale dei fedeli non venne subito attratta dalla sua figura, quasi offuscata da quella ri- servata alla sua sposa. Diversi testi apocrifi hanno cercato di supplire
Cappella 4 - “Primo sogno di san Giuseppe”
Gennaio / Marzo • 2021
alla scarsità di notizie che i Vange- li canonici forniscono di lui, di cui non viene riportata alcuna parola: Giuseppe è il modello del silenzio- so assenso alla volontà di divina.
L’immagine dell’uomo giusto, come viene essenzialmente ma ef- ficacemente definito nel vangelo di Matteo (Mt. 1,19) compare nel nostro santuario, per la prima vol- ta, nella cappella della Visitazione di Maria ad Elisabetta. Nonostan- te il testo di Luca non faccia alcun riferimento alla sua presenza nella casa della cugina della Vergine, egli è stato ugualmente inserito nella scena, impostata nel 1544; la sua statua compare sulla destra, mentre dialoga con il più anziano Zaccaria, padre del nascituro precursore. La cappella successiva vede Giuseppe stesso protagonista, con la rappre- sentazione del sogno descritto nel vangelo di Matteo; popolarmente la delicata scena è nota come cap-
pella della Madonna che cuce, per la presenza di una delle più famose statue del Sacro Monte, realizzata da Giovanni D’Enrico tra il 1608 ed il 1610; si tratta di una rara raffi- gurazione che ritrae Maria in un’a- zione specifica della donna di casa: icona della moglie e della madre di famiglia.
Grazie alla sua fede nel progetto di Dio, alla sua fiducia nei riguardi di Maria e, non ultimo, alla libertà con sé stesso, Giuseppe permette che si compiano le promesse fatte ad Abramo ed alla sua discendenza, con la venuta al mondo del Messia annunciato dai profeti. Il comples- so di Betlemme che, com’è noto, venne strutturato nella sua fase più antica riproducendo la grot- ta della Natività così come si può ammirare nella città di Davide, restituisce ben quattro immagini del padre putativo di Gesù. Lo si vede in ammirata venerazione