Page 13 - Bollettino Gennaio - Marzo 2021
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Vita in Valsesia
O GLORIOSA DOMINA
porta spendente di luce, genti re- dente applaudite la vita data attra- verso la Vergine).
Nella terza strofa si loda la Ver- gine per il suo essere strumento di salvezza. Nei primi due versi con la doppia immagine della porta, dell’ingresso (ianua/porta): Maria come “ianua coeli” trova una viva espressione anche nelle religiosità popolare. Nel terzo e quarto verso si invita il popolo cristiano, cioè le genti redente, salvate, ad applaudi- re (ma il verbo significa anche loda- re) la Vita (cioè il Cristo) donata attraverso Maria: ancora una vol- ta la Vergine come indispensabile passaggio verso la salvezza, cioè la pienezza della vita in Cristo.
Patri sit Paraclito
tuoque Nato gloria,
qui veste te mirabili circumdederunt gratiae. Amen.
(Al Padre, al Paraclito, al tuo Figlio gloria, che ti hanno cinta di una mirabile veste di grazia).
La quarta strofa è la conclusio- ne trinitaria che troviamo in quasi
tutti gli inni liturgici, ma che vede ancora Maria protagonista; infatti tutto il canto è rivolto direttamen- te alla Madre di Dio, come consta- tiamo dalla presenza del pronome “Tu” (sia al nominativo/vocativo, sia all’accusativo) in tutte le strofe. Maria è la “piena di grazia” (Luca 1,28), qui colta attraverso la meta- fora biblica della veste: “mi ha rive- stito delle vesti di salvezza” (Isaia 61,10).
Un inno, semplice nella sua struttura, preciso nei suoi riferi- menti biblici e patristici, colmo di acclamante stupore per le meravi- glie operate in Colei che “tutti di- ranno beata” (Luca 1,48).
Questo piccolo capolavoro, fu composto, molto probabilmente, da san Venanzio Fortunato (Val- dobbiadene 530 – Poitiers 607), celebre autore di altri inni come il “Vexilla Regis” o il “Salve festa dies”; inizialmente appartenente ad una composizione più lunga, l’inno “Quem terra, pontus, side- ra”, fu suddiviso tra il Mattutino e le Lodi.
L’inno fu rivisto da papa Urbano VIII nel 1632 dal punto di vista metrico (quattro quartine di dime- tri giambici).
Fu musicato, oltre che nell’an- tica melodia gregoriana, da grandi autori come Pierluigi da Palestri- na (1525-94), Orlando di Lasso (1532-94), William Byrd (1543- 1623) e Ignazio Donati (1570- 1638).
Questo bellissimo carme a Ma- ria fu amato e celebrato, nel corso dei secoli, da moltissimi santi, tra i quali ricordiamo sant’Antonio di Padova, che lo cantò, con flebi- le voce, anche nel giorno della sua morte, il 13 giugno 1231.
Ci auguriamo che anche noi, nel giorno decisivo nel nostro pas- saggio da questo mondo al Padre, possiamo essere trovati con i dol- cissimi nomi di Maria e di Gesù sulle nostre labbra e nei nostri cuori.
Lodiamo la Vita donata dalla Vergine! •
don Paolo Milani
Vergine Santa,
nella tua dimora gloriosa,
non dimenticare le tristezze della terra.
Rivolgi il tuo sguardo su coloro che soffrono, che lottano contro le difficoltà.
Abbi pietà di coloro che si amano e sono costretti a vivere separati, di chi è solo, di chi sta soffrendo fisicamente e spiritualmente.
Abbi pietà delle debolezze
della nostra fede.
Abbi pietà di coloro che piangono, di tutti i poveri della terra.
A te affidiamo i nostri cari,
in te confidiamo.
Dona a tutti speranza e pace. Amen.
Scurolo - Madonna Dormiente
Gennaio / Marzo • 2021
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