Page 5 - Bollettino Aprile - Giugno 2019
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                 sia pure non formale ed ufficiale per presentare qualche sua idea, qualche sua proposta, data la fama ed il nome assai più prestigioso di quelli dei dilettanti Frigiolini e Tosetti, per risolvere il problema della facciata varal- lese.
Sono cosi giunti a noi i due disegni del sacerdote gal- liatese. Ovviamente anche lui non può scostarsi dalla situazione contingente, da uno schema di base comu- ne, con la struttura centrale dominante e le due laterali più basse ed arretrate.
Differenze con gli altri progetti
Rispetto a vari altri progetti, non solo di facciate, nei quali prevale una fantasia quasi sbrigliata ed ardita, le due redazioni pensate per Varallo e presentate affianca- te su di un unico foglio, rivelano maggior compostezza, maggior senso di misura.
Tutte e due per l’elemento dominate del portico, o atrio e della sovrastante loggia, denotano un’evidente affinità col disegno del Tosetti, ritenuto del 1871, che quindi deve precedere di cinque anni. Verrebbe qua- si da dubitare sull’esattezza della data 1871, quando il giovane Tosetti era appena diciottenne. I due certa- mente si conoscevano risiedendo ambedue a Novara ed essendo originari di località vicinissime: il Tosetti di Ara, il Marietti di famiglia grignaschese: il Marietti però nato nel 1825, l’altro nel 1852: due generazioni diverse; la prima quella di un maestro, la seconda di un
allievo. Si potrebbe pensare che il Marietti avesse già dato consigli e suggerimenti all’ inesperto giovane di Ara per il suo progetto varallese, e che poi richiesto cin- que anni dopo di proporre anche lui una soluzione per la facciata della Chiesa Maggiore, per non arrovellarsi troppo il capo nell’ ideare qualcosa di originale, dopo i vari altri progetti proposti in quegli anni, si sia limi- tato, per soddisfare alla richiesta, senza scomodarsi da Novara, a servirsi come elemento base, come punto di riferimento, del disegno del Tosetti.
I due elaborati dell’architetto galliatese, pur svilup- pandosi su un identico schema (portico e loggia) come già nella proposta del Tosetti, si differenziano netta- mente tra loro nelle soluzioni particolari. Quello di si- nistra, caratterizzato dal grande respiro spaziale dell’ar- co serliano della loggia, è tipico del gusto della perso- nalità del Marietti. La struttura architettonica esile ed ariosa, sembra quasi in funzione, o di supporto ai motivi ornamentali in terracotta, che appaiono come elementi dominanti, un pò frivoli, ma molto cari all’ architetto, quasi come un marchio, come una firma in- confondibile del suo innato gusto decorativo. Ma una simile facciata dicroma (intonaco di fondo- terracotta dei rilievi) si sarebbe inserita in modo poco felice, come una stonatura, un elemento disarmonico nel contesto già tanto vario della piazza Maggiore.
Una breve attenzione merita il particolare, a prima vista del tutto secondario dei due pinnacoli, conte-
 Aprile/Giugno • 2019
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