Page 7 - Bollettino Gennaio - Aprile 2018
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Conosciamo il Sacro Monte
I progetti dell’Orgiazzi per la facciata
imprimendo in pari tempo un po’ di movimento e una certa vibratilità di luci e ombre, con effetto nobilmente scenografico.
Nel progetto riprodotto dal Manni e dai due disegni di metà della stessa facciata (uno al Museo del Sacro Monte e l’altro nella Pinacoteca varallese, pubblicati dalla Grupallo), il coronamento è contraddistinto da un andamento vario, con un piccolo timpano centrale (cor- rispondente al sottostante spazio del portale maggiore e del finestrone), affiancato da due brevi tratti di cor- nicioni orizzontali, ed infine conchiuso da due raccordi curvilinei a collegamento con le sottostanti ali esterne dell’ordine inferiore, al posto dei consueti orecchioni a volute. Un insieme solenne, reso più aulico, mosso, chia- roscurato da nicchie con statue, vasi di coronamento, medaglioni, ecc..., ma assai lontano dal brio e dalla fles- suosità del rococò e del barocco piemontese, che proprio alle porte della valle stava lasciando una delle sue testi- monianze più significative con la chiesa parrocchiale di Grignasco, uno dei progetti più geniali di Bernardo An- tonio Vittone, iniziata nel 1750 e collaudata nel 1771.
Nei due disegni delle mezze facciate ben visibile risulta in pianta la variante con un protiro emergente (non un portico) a protezione del portale maggiore. Il terzo dise- gno a facciata intera al Museo del Sacro Monte si rivela una variante rispetto agli altri. L’intelaiatura generale resta infatti identica, ma numerose risultano le modifi- che. Le colonne vengono sostituite da semplici lesene, il timpano invece si espande su tutta la fronte dell’ordine superiore. La cornice della monofora centrale viene rie- laborata, come pure alle due estremità gli elementi di col- legamento tra l’ordine superiore e quello inferiore. Ma la
variante strutturalmente più sostanziale è costituita dal protendersi innanzi di un ampio pronao a tre arcate, sor- retto da massicci pilastri: un vero e proprio portico, un po’ greve e tozzo, antistante ai tre ingressi, come ben si nota dall’ombra proiettata da destra a sinistra.
Il portico risulta appesantito da una sovrastante strut- tura muraria priva di aperture, come un grande fascione orizzontale, ma ornato di medaglioni, tra cui l’imman- cabile stemma reale al centro, e da ghirlande, coronato ed in parte snellito da un elegante balaustrata, arricchi- ta da vasi ornamentali e acroteri. In questa nuova so- luzione, a parte il portico, appare evidente il ricordo, vorrei quasi dire il richiamo diretto alle facciate milane- si tardo manieristiche, per l’ampio timpano di corona- mento, da S. Maria presso S. Celso di Galeazzo Alessi, al progetto non realizzato di Martino Bassi per la facciata del Duomo e dall’incisione del Richino 1635) di un suo progetto, sempre di Facciata, per il Duomo di Milano. Composizioni dunque assai valide, di un’architettura colta, anche se non aggiornata, quella di Rocco Orgiaz- zi, degne di considerazione, che avrebbero potuto ben figurare e legarsi agli altri edifici della Piazza Maggiore, come conclusione solenne, come fondale scenografico di sicuro effetto e di particolare sontuosità .
Proposte troppo ambiziose, troppo dispendiose per poter venir realizzate?
Queste forse le considerazioni dei prudenti fabbri- cieri. Meglio avere più ampia scelta prima di prendere delle decisioni affrettate; meglio sentire anche il parere, le proposte, i suggerimenti di qualche esperto estraneo all’ambiente locale.
Casimiro Debiaggi
VALORIZZAZIONE - CONSERVAZIONE: ILLUMINAZIONE
Può capitare che venga sottolineato, da qualche visitato- re, che le cappelle sono buie e che ci vorrebbero delle luci per mostrarle meglio.
Accompagnando i pellegrini invitiamo a riflettere su due fattori: quando sono state realizzate le cappelle non c’era ancora la luce elettrica, inoltre non c’era la fretta di oggi e, sostando in ginocchio sul gradone antistante ogni cap- pella si dava tempo agli occhi di adattarsi alla penombra e scorgere i particolari. Va anche detto comunque che da circa 30 anni si sta provvedendo ad illuminare percorsi ed interni per poter visitare il Sacro Monte anche di sera. Vi mostriamo la capp. dell’Annunciazione che è la prima del percorso serale, illuminata dall’Ente Riserva. La capp. della Visitazione, è illuminata grazie alla donazione delle suore Orsoline del S. Monte che ne hanno sostenuto la spesa.
Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA
Gennaio/Aprile • 2018
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