Page 6 - Bollettino Settembre - Ottobre 2020
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Conosciamo il Sacro Monte
LA BASILICA DELL’ASSUNTA
Il progetto per la facciata dell’architetto Giovanni Matteo Massone
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di fabbrica addossato alla muratura grezza della parete di facciata, di cui, di conseguenza, dovevano rimanere scoperte, tanto le estremità laterali, delimitate dalle le- sene originarie, che la sommità centrale a due spioven- ti, forse ispirandosi alla soluzione adottata decenni pri- ma per un’altra facciata varallese, quella della collegiata di San Gaudenzio, dotata di un semplice, ma elegante e snello porticato, che recinge però su ben tre lati tutto il corpo anteriore della chiesa, lasciando solo intonacata la parte soprastante.
Lo scopo quindi viene raggiunto solo per metà, come un pronao a protezione delle intemperie, ma non a schermare la muratura spoglia di tutta la vasta parete. Progetto ben diverso, assai più ridotto e semplificato rispetto a quello dell’Orgiazzi. Volere dei committenti o idea dell’architetto? Il Manni che nel 1844 ne presen- ta per la prima volta la riproduzione, lo definisce “un massiccio portico (neoclassico ) da elevarsi avanti alle tre porte di ingresso”, mantenendo la data 1772.
La struttura sobria, austera, compatta, non è priva di monumentalità, scandita in tre arcate uniformi, sor- rette da robusti pilastri ai quali si addossano parastie corinzie, posate su alti plinti, che salgono fino al corni- cione, conglobando una fascia muraria che grava sulle arcate, quasi un compatto mezzo primo piano, privo però di aperture e di elementi ornamentali. Tutto rive- la nella sua austerità e compostezza, oltre che nella so- lidità delle strutture, una tendenza pre neoclassica, con
Figura 3
l’aspetto più di un edificio civile di rappresentanza, di un palazzo, che non di una chiesa, a causa del coronamento rettilineo, orizzontale, che non a salienti o a capanna e copertura a padiglione. A prima vista viene alla mente il ricordo, quasi lo spunto lontano della fronte tardo- cin- quecentesca della Scala Santa a Roma (1585- 89), voluta da Papa Sisto V, su disegno di Domenico Fontana, ma si percepisce anche la tendenza alla sobrietà degli architetti torinesi tardo barocchi dell’ultimo 700, come il Dell’Ala di Beinasco (facciata del cimitero di San Pietro in Vin- coli a Torino), e del Birago di Borgaro. A ben osservare si nota però con chiarezza che tutta la struttura muraria, non solo deriva, ma ripete pari pari quella del portico, e pronao raffigurato poco prima dall’Orgiazzi in uno dei suoi progetti, eliminate solo le ghirlande ed i medaglioni decorativi sovrastanti alle tre arcate, e sostituita la ricca balaustra di coronamento con il semplice tetto a padi- glione. Il disegno illustrato dal Manni dovrebbe quindi essere conservato nella Pinacoteca di Varallo, come già affermato dall’Arienta e dal Durio.
Altri progetti
A questo progetto se ne affiancano poi altri tre pres- soché identici: repliche con pochissime varianti del prototipo del Massone, compren- | Continua a pag. 19
PREGHIERA DEL PELLEGRINO
Cammina, sei nato per il cammino, cammina i tuoi passi saranno le tue pa- role, la via la tua canzone, la fatica la tua preghiera, alla fine il tuo silenzio ti parlerà. Cammina, solo o con altri, ma esci da te stesso. Ti creavi dei riva- li, troverai dei compagni, immaginavi dei nemici ti farai dei fratelli. Cammina, sei nato per percorrere la via, quella del Pellegrino. Un ALTRO cammina verso di te e ti cerca, che tu pos- sa trovarlo! Al Santuario, mèta del cammino, LUI è la tua pace, LUI è la tua gioia. Va, Dio già cammina con te.
Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amm. Vescovile diocesi Novara
Settembre / Ottobre • 2020
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