Page 4 - Bollettino Novembre - Dicembre 2020
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Conosciamo il Sacro Monte
LA FACCIATA DELLA BASILICA
L’esecuzione dell’opera (1891-1895)
La solenne cerimonia per la posa e la benedizione del- la prima pietra, il 5 settembre 1891, assume un rilievo tutto particolare nella storia del Sacro Monte, anche per essere state comprese nelle celebrazioni indette per il quarto centenario della sua fondazione.
Vi presero parte oltre duemila fedeli e vi presenzia- rono l’arcivescovo di Vercelli, Mons. Carlo Lorenzo Pampirio, il Vescovo di Novara, Mons. Davide dei con- ti Riccardi, e quello di Fossano, mons. Emiliano Ma- nacorda. Tra le molte personalità presenti fu notato particolarmente il barnabita, Padre Francesco Denza, metereologo e direttore della Specola Vaticana.
Venne rogato l’atto di posa e di consacrazione della prima pietra e venne esposta con felice idea all’esterno del tempio, sopra la porta centrale, sulla facciata rusti-
ca, il progetto dell’ingegner Ceruti, perché potesse es- ser visto ed ammirato da tutti.
Inizio dei lavori
Si può così dare inizio ai lavori. Il cantiere viene affi- dato, non ad una ditta locale, forse non adeguatamente attrezzata, ma all’impresa di Giuseppe Novi di Genova. Tutto il materiale, particolarmente il marmo bianco di Carrara, giunto a Varallo per ferrovia in pezzi già la- vorati, viene portato sul Monte, non con i mezzi tra- dizionali, ma dalla stazione con una teleferica azionata a mano ( grossa novità). L’opera avrebbe dovuto venir realizzata entro due anni (1892-93), come previsto nel- la lettera inviata dai coniugi Durio all’Amministrazio- ne del Sacro Monte solo il 20 luglio precedente. Ma i termini cronologici indicati dall’architetto, come pre- vedibile e come per lo più accade per imprevisti piccoli e grandi, non coincideranno però con la conclusione dell’impresa, anzi, si protrarranno per ancora tre anni.
Il progetto è stato appena approvato che ritocchi e modifiche vengono già apportati, come risulta da un nuovo disegno a matita con acquarello e dorature, re- cante in basso a destra la firma: Ing. Arch. G. Ceruti, e la data 1891, senza indicazione del mese e del giorno, appartenente al Museo del Sacro Monte.
Questo nuovo elaborato assume un’importanza fon- damentale, perché, pur essendo ancor privo dell’attuale scenografica scalea, è quello fedelmente eseguito nella realizzazione dell’opera.
Una variante
La variante più evidente rispetto a quella del 20 lu- glio, è il ritorno al finestrone centrale centinato di gu- sto manieristico, quindi tardo-cinquecentesco (si pensi a quelli tibaldiani nella facciata del Duomo di Milano) al posto del rosone, legato a moduli quattrocenteschi. Al vertice, al posto dei gruppi di tre pinnacoli alle due estremità, s’innalzano ora due edicole marmoree con- tenenti una statua ognuna. Tutte le varie nicchie con statue (sui tre portali, ai lati del finestrone centrale e sotto il lunettone di coronamento), vengono sostituiti da mosaici policromi a fondo oro. Questo il modello che non subirà più modifiche.
Il Ceruti, dati i suoi impegni professionali, non può seguire solo il cantiere varallese. Contemporaneamen- te sta realizzando la sua opera più nota e più celebre: il Palazzo del Museo di Storia Naturale a Milano, costru- zione imponente concepita in uno stile complesso, che fonde caratteristiche romaniche ed arabo-moresche, da alcuni considerato “di ibrido stile gotico “, che sorge
COMUNICAZIONE DI MONS. FRANCO GIULIO BRAMBILLA, VESCOVO DI NOVARA
Carissimo padre Giuliano Temporelli, ti raggiungo con questa comunicazione che trasmetterai anche ai fedeli del Sacro Monte di Varallo, ai tuoi collaboratori e ai parrocchiani della parrocchia di Camasco-Morondo nelle celebrazioni eucaristiche di sabato 12 e domenica 13 settembre 2020.
Già da alcuni mesi ti avevo raggiunto con la proposta di un nuovo servizio ecclesiale, dopo il tuo lungo impegno come rettore del Sacro Monte che hai svolto con grande attenzione pastorale da ben trentatré anni e come parroco di Camasco-Morondo da undici anni. Ora, alla ripresa del nuovo anno, abbiamo insieme convenuto che è giunto il tempo di compiere questo normale av- vicendamento. Il tuo ministero a Varallo si concluderà quindi il prossimo 30 settembre e potrai così renderti disponibile per inizia- re un nuovo ministero accanto al parroco della parrocchia di San Giuseppe in Novara, come anche per altre collaborazioni pastorali nella città.
Al Sacro Monte di Varallo come Rettore, e a Camasco-Morondo come parroco, assumerà la duplice responsabilità don Angelo Por- zio, finora parroco di Cellio con Breia e Plello, mentre continueran- no a collaborare con lui i sacerdoti indiani, don Thomas Subin e don Milton.
Desidero pubblicamente ringraziarti per la dedizione con la quale hai esercitato in tutti questi anni il tuo servizio. Grazie al tuo impegno i pellegrini e i visitatori del Sacro Monte sono stati aiu- tati a scoprire non solo la dimensione storico e artistica di questo grande patrimonio riconosciuto anche dall’UNESCO, ma anche e soprattutto la dimensione spirituale ed evangelizzatrice. Ti chiedo di accordarti con il Vicario territoriale, don Gianni Remogna, per definire il tuo saluto e l’accoglienza per l’inizio del ministero di don Angelo.
Ti accompagno, insieme ai fedeli e amici del Sacro Monte e i tuoi parrocchiani, ricordandovi nella preghiera.
Vi saluta con affetto il Vostro Vescovo.
FRANCO-GIULIO BRAMBILLA
Vescovo di Novara Novara, 10 settembre 2020
Novembre / Dicembre • 2020
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