Page 8 - Bollettino Maggio - Agosto 2018
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Racconti Missionari
VISITARE GLI AMMALATI
Alzi la mano chi è contento di essere malato! Tutti cerchiamo di stare bene, in forma. La malattia è qualcosa che ci disturba, che cam- bia i nostri piani. Allora bisogna trovare il modo di sconfiggerla. In Africa, la malattia è qualcosa che diminuisce la forza vitale,che toglie al singolo e alla comunità una parte di vita. Bisogna cercare di rimette- re le forze nel malato e cercare che cosa lo ha reso ammalato. C’è la
lotta tra la medicina tradizionale e quella che, noi chiamiamo europea. È semplice dare un aspirina. Basta avere la ricetta, andare in farmacia e pagare. Poi quello che succede dopo non è più di competenza del medico. Si pensa che la semplice aspirina possa guarire il malato. Invece là in Africa si dà molto im- portanza alla guarigione interiore. Per questo il fatto che si vada dagli stregoni e guaritori è perché si pen- sa, (lo diciamo in modo molto sem- plice), che delle forze negative(che sono gelose di noi) stiano lavoran- do per farci stare male. Allora biso- gna trovare il modo per sconfigger- le, per fare ritornare il malato nella salute fisica e interiore. A volte noi non capiamo il perché di tutto questo e diamo dei giudizi negativi, pesanti, pensando che loro siano un po’ indietro rispetto alla moder- nità. Forse il contatto con loro ci dovrebbe aiutare a riflettere un po’ di più su quello che stiamo facen- do. Il malato non è un numero da lasciare all’ospedale, ma è una per- sona, che vuole continuare a vivere, che ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino, che gli dia la sua forza interiore. Certo, lo sappiamo che
tra questi stregoni c’è chi ne appro- fitta, chi lavora per il male e non per il bene (anche in Italia abbiamo visto certi medici interessati solo ai soldi e non ai malati...). Dobbia- mo aiutare chi è malato a uscire da questa situazione. Anche perché quando si rivolgono ai medici mo- derni (strutture pubbliche o priva- te), rischiano di diventare ancora più malati. Una certa categoria di medici pensa solo al guadagno im- mediato. Spesso chi va all’ospedale deve pagare prima di essere visitato e se non paga, niente visita. Spesso deve portarsi lui le medicine, per- ché l’ospedale ne è sprovvisto (per- ché qualcuno ha pensato bene di andarsele a vendere). In certi ospe- dali in piccole camerette ci sono 5 o 6 persone, una vicino all’altra. A volte capita pure che se uno non ha pagato tutte le spese dell’ospedale e nel frattempo il malato è morto, ri- schia di rimanere all’ospedale fino a quando tutto non è stato pagato. La lista potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui. I cristiani sono invitati a visitare gli ammalati, a far sentire loro che Dio li ama, ad aiutarli anche nell’acquisto delle medicine. I malati sono nostri fra- telli che sono nella sofferenza e non possono essere abbandonati. Tutti hanno dei malati in casa e quando vedono arrivare i cristiani per visi- tarli, molti si fanno delle doman- de. Vedono che vengono visitati, senza fare distinzione di tribù o di religione. L’uomo che soffre è l’im- magine del Cristo che soffre e che ha diritto al nostro amore. C’è da rimanere edificati, vedendo i nostri fratelli e sorelle quando ci accom- pagnano nella visita ai malati. Ci insegnano tante cose, soprattutto come concretamente si deve amare il fratello.
padre Oliviero Ferro, missionario saveriano, valsesiano
PELLEGRINI FIN DA NAPOLI...
29 aprile. Oggi i visitatori sono stati dav- vero numerosi, interessati, curiosi. Sono arrivati da Omegna, Romanengo, Mag- giora, Modena, Milano, dall’Umbria, da Pistoia addirittura da Napoli. Ora tutto è avvolto nel silenzio, si respira pace e quiete. Desideriamo regalare a tutti voi, amici che ci seguite, questa sensazione, i colori delle azalee, i rossi e i verdi del parco e la mano benedicente di Fra Ber- nardino Caimi.
Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA
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