Page 18 - Bollettino Gennaio - Marzo 2021
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Una vita a servizio
IN RICORDO DI EMERENZIANA BROGLIA - MEMI
opo quarantasei anni di servizio fedele e generoso presso il Santuario del Sacro Monte di Varallo e il Santua- rio della SS. Pietà di Canno- bio il 28 gennaio è entrata nella vita Broglia Emerenzia- na.
Era nata a Novara alla “Gemma”, difronte alla “Cal- derina”, rione Porta Mortara, il 28 ottobre 1940, quinta di sei fratelli. La sorellina gemel- la è morta dopo una settima- na dalla nascita e mamma An- gela, che deve essere stata una donna straordinaria, punto di riferimento per tutta la Cal- derina, ha deciso di lasciare l’ospedale e di portare a casa la piccola Memi per evitare che morisse anche lei. Mi rac- contava che pesava 900 gr. e stava sul palmo di una mano.
Lì ha vissuto la sua infan-
zia, la sua adolescenza, le scuole elementari e poi le commerciali e nella Parrocchia ha iniziato la sua collaborazione con la distribuzione della “buona stampa”, le attività in oratorio e nell’Azione Cattolica, un’esperienza con gli Scout. Erano gli anni di padre Uccelli, padre Er- betta, suor Anna Carla, suor Anti- da, suor Saveria e suor Gianrosa.
Terminati gli studi subito il lavo- ro, prima come correttrice di bozze, con don Stoppa, poi come commes- sa in un negozio di quadri e vernici. Quando tornava dal lavoro erano suoi i piatti da lavare e le posate di ottone da lucidare con la polvere di riso fuori sul balcone dopo aver scaldato un po’ di acqua sulla stufa.
Quando è giunto in parrocchia padre Francesco Carnago ha inizia- to la collaborazione con lui, insieme con Lidia Tartaglia e altre catechi- ste per le attività con l’ACR, campi
L’emozionante incotro con il Papa
scuola ed animazione vocazionale nelle parrocchie. Nel 1974 padre Francesco è stato chiamato al Sacro Monte di Varallo; vedendolo pre- occupato per la gestione anche del- la Casa del Pellegrino, Lidia e Memi hanno deciso di lasciare il loro la- voro e di seguirlo per occuparsi in particolare del Pellegrino, da poco ristrutturato da padreTrovati, e del negozio ricordi. A loro in quell’ ottobre mi sono unito pure io, for- mando così una piccola famiglia.
Lì abbiamo vissuto insieme quat- tordici anni, con momenti molto belli; l’accoglienza dei gruppi, la cura del Santuario e delle cappelle (allora l’amministrazione vescovile gestiva totalmente il Sacro Monte). Memi è sempre stata disponibile per vari lavori, dall’aiuto alla ge- stione dell’albergo, alla pulizia delle ragnatele e della polvere nelle cap- pelle con padre Francesco, alla siste-
mazione dei quadri ex voto, alla cura della casa dei padri e soprattutto alla gestione del negozio.
Nel 1984, il 3-4 novembre, in occasione del quarto cente- nario della morte di S. Carlo, abbiamo accolto il papa Gio- vanni Paolo II e nell’86 abbia- mo vissuto le solenni celebra- zioni del quinto centenario di fondazione del Sacro Monte.
Quando nel 1987 padre Francesco è stato chiamato al Santuario della SS. Pietà di Cannobio Memi l’ha seguito perché anche lì c’era da orga- nizzare l’ospitalità nell’allora Casa della Madonna e del Pellegrino. L’anno successivo anche Lidia ed il sottoscritto ci siamo trasferiti a Canno- bio, ricostituendo l’equipe di Varallo. Qui Memi ha vissuto trentatré anni, dedicandosi in
modo particolare alla cura del San- tuario e alla casa dei Padri.
Memi è sempre stata seconda. Non amava mettersi in evidenza; dietro quel carattere, a volte un po’ “rustico” si nascondeva un animo generoso che non coltivava mai ran- cori con nessuno. In un colloquio, cinque giorni prima di morire, le ho detto “Hai servito gli altri per tutta la vita, il Signore ti ricompenserà” e lei mi ha risposto “Si ma non lo dica a nessuno”. Se ne è andata serena, la sera del 28 gennaio, che è uno dei giorni anniversari del Santo Mira- colo, sostenuta dalla grazia dei Sa- cramenti che ha voluto ricevere la sera prima del ricovero in ospedale.
Quando una persona rinuncia a tutto per servire merita la ricono- scenza di tutti. Per questo diciamo a Memi “GRAZIE”. •
don Bruno Medina
Gennaio / Marzo • 2021