Page 7 - Bollettino Gennaio - Marzo 2020
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Conosciamo il Sacro Monte
LA FACCIATA DELLA BASILICA 2
Il progetto dell’ingegner Giovanni Ceruti - Le premesse
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ti ben distinti. Si allega alla richiesta, e ciò veramente a prima vista può stupire, il progetto del Ceruti, quindi già in anticipo preparato e mancante solo dell’approvazione ufficiale. I due coniugi dichiarano , ed era ovvio, di far ese- guire tutto a loro spese e precisano anche la durata dei la- vori, due anni in tutto, sicuramente stando alle previsioni dell’architetto, ma, come spesso avviene, un po’ troppo ottimistiche. Tutto dunque è stato definito, predisposto, direi, concordato a monte. Non si suppone neppure di ac- cennare ad eventuali correzioni, precisazioni, modifiche, varianti, eccetera... da parte dell’Amministrazione del Sa- cro Monte. Manca anche l’auspicio che una proposta così munifica possa venire accolta favorevolmente. È già sot- tinteso, è già scontato. Mancano persino i saluti di pram- matica. Viene da dire: è così e basta. Si tratta cioè non una proposta, ma di un atto conclusivo; di un necessario do- cumento per giustificare una prevista conferma di quanto preventivamente deciso e concordato secondo i desideri dei donatori. Per l’Amministrazione del Sacro Monte è un’occasione unica da non perdere. E, si potrebbe dire “ da accogliere scatola chiusa“. L’elemento più evidente di tutto ciò è la presentazione il 20 luglio 1891, unitamente alla richiesta su carta da bollo, del progetto già elaborato e presentato in bella copia. Quindi era scontato che l’archi- tetto sarebbe stato il Ceruti, mi viene quasi da dire pren- dere o lasciare; che il progetto da eseguire sarebbe stato quello presentato (e ciò è anche comprensibile perché in caso contrario i Durio avrebbero dovuto far elaborare un nuovo progetto a loro spese). Per tutte queste valide ragioni il progetto era stato predisposto in anticipo. In- fatti la prima stesura, a matita, reca la data del 31 gennaio 1891, che può sorprendere; ben mezzo anno prima della presentazione ufficiale. Ed è logico, perché doveva venir portato a Varallo dallo studio milanese del Ceruti, fatto vedere per averne una prima, diretta conoscenza, priva- tamente ad amici , artisti, competenti , autorità comuna- li e membri del consiglio d’Amministrazione del Sacro Monte, per ascoltare lodi, osservazioni, eventuali consigli e suggerimenti, per poter procedere senza intoppi all’ap- provazione definitiva ed all’inizio dei lavori.
Donazione
È quindi evidente che questo progetto, riguardante solo la parete di facciata e non ancora la scalea d’accesso
(il progetto della scalea verrà donato in seguito dagli eredi Durio alla società di conservazione dei monu- menti e delle opere d’arte in Valsesia), doveva essere stato elaborato anteriormente al 31 gennaio del 91.
Ne abbiamo ampia conferma da una lettera inviata dal Ceruti al Galloni il 28 dicembre del 1890 (che mi è stata gentilmente segnalata da Maria Grazia Cagna, di- rettrice della sezione parallela dell’archivio di Stato), da cui risulta che tutti e due erano già coinvolti in prima persona nella vicenda.
Il Ceruti ringrazia per aver ricevuto la settimana pre- cedente i rilievi e le fotografie richieste della Chiesa Maggiore, grazie ai quali ha già ‘compilato’ un primo progetto in scala 1/ 100, in cui ha evitato di usare pietre da taglio di grandi dimensioni per faciltare il trasporto dei materiali e diminuire le spese. Ha già anche inco- minciato a sviluppare il progetto in una scala maggio- re e richiede una piantina ed una sezione delle bussole dei portali e della cantoria per eventuali modifiche alle dimensioni degli ingressi e dal disegno del finestrone centrale.
Quindi il primo progetto, datato 31 gennaio 1891, in realtà è già stato compilato, anzi, pensato ed idea- to prima del 28 dicembre del 90 data della lettera del Ceruti al Galloni con tutte le caratteristiche fonda- mentali della facciata attuale, salvo elementi decora- tivi e piccole varianti non sostanziali, apportate tra il 31 gennaio e il 20 luglio del 91, dopo aver ricevuto le piantine e le sezioni richieste delle bussole e della can- toria ed ovviamente anche dopo aver sentito e vagliato le osservazioni ed i suggerimenti eventualmente emersi in ambito varallese.
Risultato: il 20 luglio 1891 i coniugi Durio con una lettera inviata all’Amministrazione del Sacro Mon- te, presentano, non il progetto iniziale, già disegnato prima del 28 dicembre del 90 e datato 31 gennaio 91, cioè ben sette mesi prima, ma una seconda redazione all’acquerello , datata, come la lettera, 20 luglio 91, con le varie modifiche non fondamentali concordate: pro- getto che sarà quello definitivo, la cui esecuzione verrà terminata ed inaugurata nel 1896.
Casimiro Debiaggi
Gennaio / Marzo • 2020
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