Page 4 - Bollettino Novembre - Dicembre 2017
P. 4
Conosciamo il Sacro Monte
LA BASILICA DELL’ASSUNTA
Un cantiere lungo più di un secolo - n. 6 - Primo capitolo
Questa puntata (n.6) avrebbe dovuto venire pubblicata dopo quella del Bollettino di gennaio-marzo 2017 e prima della puntata che compare nel Bollettino di aprile-luglio 2017. Ce ne scusiamo con i lettori e con l’autore.
Inizio del nuovo tempio
Con la solenne posa della prima pietra il 9 giugno 1614 si era chiusa la fase preparatoria e si dava inizio a quella più concreta dell’edificazione del nuovo tem- pio. Il 2 luglio vengono stipulate le convenzioni con i mastri costruttori: Giovanni de Graula, Giovanni de Cesa, Giovanni de Zaccone della Balma di Riva Val- dobbia, tutti e tre provenienti da un’area per secolare tradizione altamente qualificata quale patria di archi- tetti, costruttori, scalpellini, mastri muratori, attivi non solo in Valsesia o nella confinante valle d’Aosta, ma d’oltralpe, dalla Svizzera alla Savoia ed oltre.
Essi devono recuperare, come specificato nell’atto, le pietre per costruire il coro e la cappella ( ossia il pre- sbiterio attuale) della chiesa nuova “dal passo quale è sopra la cappella delle Palme ed ivi appresso”, probabil- mente nella zona retrostante all’Entrata di Gesù in Ge- rusalemme, sul declivio roccioso sottostante all’attuale cappella del Tabor, mentre la sabbia si trova nella piaz- za della cappella maggiore “appresso il segno della santa Croce che è in capo di detta piazza”, ossia nel punto già destinato per erigere la cappella maggiore “, contrasse- gnata dalla grande croce su cui il Bascapè aveva fatto porre il cartello con la scritta “qua si farà la Chiesa”.
Risulta quindi ben specificato che gli impresari devo- no costruire il coro ed il presbiterio: cioè una prima par- te, un primo settore, dell’intera fabbrica. Il programma
è logico e rigoroso. Si deve dare la precedenza alla zona, al nucleo più importante ed essenziale: al mistero con- clusivo della Nuova Gerusalemme, con la Madonna Assunta in cielo, per collocarvi anche sull’altare la sta- tua della Madonna Dormiente. L’erezione della navata con le cappelle laterali verrà in seguito in secondo tem- po. In tal modo però si deve partire dal livello più basso del declivio, quindi più impegnativo dal punto di vista strutturale, e più oneroso, con delle fondamenta pos- senti, robuste, solide, con strutture poderose di arconi e barbacani, o contrafforti con volte che ancora oggi lasciano impressionati ed ammirati (nessuno al giorno d’oggi sarebbe in grado di farle), ma che per gli esperti costruttori dell’alta valle erano pressoché abituali. Pen- so a quelle non meno ardite, sottostanti alla chiesa di San Giacomo al di là del Mastallone, verso il torrente, a quelle che reggono sul vuoto un lungo tratto della sa- lita ufficiale della Madonna delle Grazie al Monte, tra la cappella della Madonna del riposo e quella di Cesare
IL NOSTRO VESCOVO CON GLI ARTIGIANI
Oltre 160 artigiani del quadrante Biella Vercelli No- vara VCO hanno visitato oggi il Sacro Monte di Varal- lo cominciando dalla parete gaudenziana che si trova in città di Varallo nella chiesa Madonna delle Grazie. Le spiegazioni più teologiche, sia della parete gauden- ziana che della Cupola nella Basilica del Sacro Monte, sono state proposte dal vescovo di Novara Monsignor Franco Giulio Brambilla.
I partecipanti, che sono giunti in treno, con l’aiuto di alcune guide hanno poi potuto rendersi conto di perso- na della bellezza del nostro santuario.
Novembre/Dicembre • 2017
4