Page 14 - Bollettino Novembre - Dicembre 2017
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Viaggi in Terra Santa
IL VIAGGIO NEL CUORE DELLA FEDE E DELLA SPERANZA
La festa del fondatore del Sacro Monte, fra Bernardino Caimi, ri- chiama necessariamente la Ter- ra Santa. Abbiamo chiesto a due persone (Paola e Claudia) che hanno fatto recentemente un viag- gio in Palestina di raccontarci la loro esperienza. L’hanno fatto proprio nella festa dopo le omelie. Le ringraziamo di cuore.
Il Sacro Monte, caro a tutti noi valsesiani, fa parte della nostra storia personale. Anch’io da bambina, nel mese mariano, salivo al Monte con la processione del mio paese, Civiasco.
Sono ancor vivi in me quei mo- menti devozionali e familiari, con- divisi con tutta la comunità del paese. E, ogni volta rimaneva in me impressa la statua di quel Bernardi- no fondatore, del Santo Sepolcro, di quella Cappella della Natività e di tutta quella schiera di statue, di per- sonaggi che mi ricordavano la Storia Sacra. Più volte mi ripetevo: “Riu- scirò a fare un viaggio in Terra Santa per conoscere e interiorizzare i luoghi in cui Gesù è nato e ha vissuto?”
Ed ecco che questa primavera ho avuto l’opportunità di recarmi in quel luogo in cui ognuno di noi può ritrovare le radici della propria fede.
Là mi sono sentita “a casa”, spe- cialmente quando sono entrata nel- la cappella della Natività, a Betlem- me. Tutto mi rimandava al Sacro Monte: l’accesso alla grotta, l’altare sotto al quale una stella sul pavi- mento indica il luogo della nascita, la nicchia sovrastante.
Ho sceso con trepidazione que- gli scalini che mi conducevano alla grotta, ho accarezzato quella stella e non nego di essermi emozionata pensando a quel “mistero”, avvenuto lì più di duemila anni fa. Ho rivisto nella nicchia le tre statue di Gauden- zio Ferrari del mio Sacro Monte, che rinnovano la memoria dell’evento che in quel luogo è avvenuto.
Emozione che ho provato anche entrando dalla porta di Damasco, in Gerusalemme; qui ho accarez-
Paola Salina
zato le mura, quasi a chiedere il permesso per entrarvi, ho prova- to rispetto per quelle pietre, per quei sassi, fino a giungere davanti al Muro del Pianto, che racchiude tra le sue pieghe tanti biglietti. Ho pensato: lì ci saranno sicuramente anche quelli di Papa Giovanni Pao- lo II e di Papa Francesco!!!!
E con quale commozione ho at- traversato il Getsemani, pensando che Gesù era stato lì; in quel mo- mento l’ho sentito vicino a me.
Ho immaginato quel frate fran- cescano che verso la fine del 1400 percorreva questi luoghi e la sua idea di realizzare sul nostro monte la riproduzione della Terra Santa. Ho pensato: “Frà Bernardino e i pellegrini di allora avranno avuto notevoli difficoltà a raggiungere la Palestina, sia per disagi oggettivi, sia per i pericoli derivanti dall’oppres- sione turca!” Ora i mezzi a disposi- zione ci consentono di raggiungere
1-18 maggio 2017 –
quella terra in poche ore. Là giun- ti, però, ci si trova di fronte ad un doloroso segno di divisione: quel “muro” che separa due popoli, uno oppresso e l’altro oppressore.
Questo viaggio mi ha anche ar- ricchita umanamente, dandomi l’opportunità di vivere accanto al popolo palestinese, vicino soprat- tutto alle sue sofferenze; ma ho anche avvertito, attraverso nume- rose testimonianze, la speranza che la bontà di Dio infine trionferà sull’odio e sulla morte, che ancora persistono in quella terra, tanto martoriata, ma tanto amata e acca- rezzata dai passi di Gesù. Speranza che ha la capacità di vedere Dio in mezzo al disagio, di non arrender- si al male, ma fronteggiarlo e con- tinuare a “resistergli”. Resistere, verbo che ho avuto modo di sentire pronunciare da tanti amici.
Significative, le parole dette da un medico palestinese dell’ospeda- le dei poveri di Betlemme, da noi incontrato: Resistere per Esistere.
Sono tornata a casa pensando: “Ed ora io cosa posso fare?” Forse anche solo il ricordo e la testimo- nianza, come oggi, e naturalmente la preghiera, per far sì che il mio viaggio in Terra Santa sia stato ve- ramente: Un viaggio nel cuore del- la Fede e della Speranza!!!!!
Paola Salina
PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA
Novembre/Dicembre • 2017
Claudia Manzoni
Sono stata in Terra Santa quest’anno dall’11 al 18 maggio con un gruppo di 29 persone, prove- nienti da parrochie diverse, alcune valsesiane, ed accompagnate da un sacerdote, don Emanuele, di Ambi- vere (BG). Pochi di noi si conosce- vano, ma il desiderio di compiere questo viaggio era maggiore di ogni dubbio sugli aspetti organizzativi o relazionali. Eravamo tutti tesi alla meta: non turisti ma pellegrini. Nel- la terra degli uomini, sulle orme di Gesù. È stata un’esperienza molto
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