Page 17 - Bollettino Settembre - Ottobre 2018
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area forense - indurrebbe a ipotiz- zare che il cantiere della chiesa pa- leocristiana venne favorito o spon- sorizzato da privati, probabilmente qualche facoltosa famiglia presto convertitasi alla fede.
Gaudenzio come premuroso soc- corritore dei bisognosi è restituito dalla tradizione attraverso l’episo- dio di alcuni malati che, rivolgen- dosi a lui per ottenere conforto, sono miracolosamente risanati dal contatto con l’acqua in cui egli la- vava le proprie mani. Ancor più noto è poi il prodigio compiuto a favore della città, colpita da un fu- rioso incendio; durante la notte, Gaudenzio viene svegliato dai chie- rici che vivevano presso il suo epi- scopio, impauriti dalle fiamme che stavano per raggiungere l’edificio. Uscito sul terrazzo, il santo, dopo aver invocato l’aiuto del Signore, con un segno di croce rivolto ver- so il fronte dell’incendio, ne ottie- ne lo spegnimento, evitando che il suo propagarsi distruggesse l’intero centro urbano. La ricostruzione dei quartieri danneggiati dal fuoco avviene per iniziativa dello stesso imperatore Teodosio che, in tran- sito da Novara e colpito da forti febbri, viene guarito dalle preghiere
del vescovo che si era recato a farli visita. Purtroppo proprio questo episodio rivela l’infondatezza sto- rica del racconto e l’ignoranza del suo compilatore, essendo Teodosio morto nel gennaio del 395, ben pri- ma dell’episcopato di Gaudenzio o comunque del periodo in cui il fat- to viene collocato.
Più noto è il miracolo della cena di Secugnago: Gaudenzio, di passaggio dalla località vicino a Lodi, chiede ospitalità al sacerdote del luogo che, pur accogliendolo calorosamente, non ha nulla da offrire all’ospite. Il vescovo lo invita a gettare nell’or- to i pochi semi di rapa che ci sono in casa e, in breve tempo, nascono delle rape di cui potranno cibarsi; inoltre, nella stessa occasione, egli trasforma l’acqua in vino, rinnovan- do il prodigio di Cana. Tutt’oggi il nostro San Gaudenzio è il venera- to patrono del paese e ogni anno, in occasione delle feste patronali, i parrocchiani vengono a rendergli omaggio pellegrinando allo scurolo e solennizzando una celebrazione con i canti della corale.
La Vita, suffragata come già ri- cordato dalla testimonianza dei dittici, indica in vent’anni la durata del ministero episcopale del santo,
collocandone la morte al 22 genna- io del 418 ed è appunto a motivo di tale indicazione che si sta celebran- do questo anno gaudenziano. Sem- pre il racconto tradizionale della vita ricorda che il corpo del santo vescovo si conservò integro, senza decomporsi e continuando a dare segni di una certa vitalità con la cre- scita di barba ed unghie, fino al 3 agosto successivo. In quel giorno, il successore Agabio, anch’egli poi ve- nerato come santo, lo depose solen- nemente nella basilica extraurbana dei Santi Apostoli, che Gaudenzio aveva iniziato a costruire senza vederla ultimata. La memoria di questi due avviamenti, il transito e la deposizione, giustificano la dop- pia festività in onore del santo che si celebrava un tempo a Novara, come testimoniano anche antichi codici della nostra diocesi e di quel- le limitrofe. Col passare del tempo, la ricorrenza invernale divenne la più importante e sentita, mentre quella estiva scomparve anche dal calendario liturgico e soltanto in occasione di questo sedicesimo centenario è stata celebrata in ba- silica con una rinnovata solennità.
Don Damiano Pomi
PER MEDITARE
29 giugno - La bellissima foto in notturna del nostro santuario, scat- tata magistralmente da un amico che si firma in fondo a sinistra, ben si abbina ad un profondo pensiero del Cardinal Martini. “Tutta la storia del mondo è vista dalla Scrittura come una grande lotta. Riconoscere Dio e metterlo al di sopra di tutto e quindi ripensare la creazione, la storia e l’esi- stenza a partire da Lui. Oppure non ri- conoscere Dio. Queste due alternative sono all’origine della lotta che segna la storia e che rende così drammatica l’esistenza. Tutti gli altri conflitti non sono che parti o applicazioni di questo conflitto fondamentale. “
Settembre/Ottobre • 2018
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