Page 14 - Bollettino Maggio - Agosto 2018
P. 14

Biografie del Sacro Monte di Varallo
L’OPERA DI GIANPAOLO GARAVAGLIA
Gianpaolo Garavaglia, Mons in quo beneplacitum est Deo habitare in eo. Bibliografia del Sacro Monte di Varal- lo, presentazione di Casimiro Debiaggi, Borgosesia, Tipolitografia di Borgose- sia, 2017, pp. 504, con cd allegato.
L’opera di Gianpaolo Garavaglia of-
fre uno strumento di conoscenza e di
lavoro nuovo e cospicuo attorno alle
fonti della storia del Sacro Monte. Si-
nora chi volesse affrontare il mondo
complesso del Santuario e dell’imma-
ginario che gravita su di esso, nei loro
molteplici aspetti e sviluppi, poteva
fruire della già ricca Bibliografia del Sacro Monte di Va- rallo pubblicata da Alberto Durio sul “Bollettino Sto- rico per la provincia di Novara” negli anni 1929-1930, con un’integrazione apparsa nel “Bollettino della R. Deputazione di Storia Patria, Sezione di Novara”, del 1943. Adesso, grazie al lavoro dell’Autore ( non nuovo ad impegnative indagini bibliografiche e storiche sulla Valsesia ), si può disporre di un nutritissimo e sistema- tico repertorio delle fonti pertinenti alla storia di que- sto alto luogo della religione, dell’arte e della cultura, repertorio articolato in diverse sezioni secondo la ti- pologia di tali fonti. Il volume è interamente occupato dal I capitolo, Catalogo delle Guide del Sacro Monte di Varallo 1514-2014, corredato di appendici.
Il cd allegato contiene cinque sezioni complementa- ri: Il capitolo II, dedicato ad un’aggiornata Bibliografia degli studi sul Sacro Monte di Varallo, il III , un reper- torio di Documenti manoscritti e a stampa relativi al Sacro Monte di Varallo, il IV la riproduzione delle Ve- dute e delle illustrazioni che corredano le guide, cui se- guono nel V I Frontespizi e nel VI I Materiali effimeri.
Come osserva nella presentazione Casimiro Debiag- gi, decano degli Studi sul Sacro Monte, la “ ricerca, la ri- scoperta, la catalogazione sistematica e rigorosa di tutte le guide reperibili della Nuova Gerusalemme varallese non costituiscono un lavoro erudito ed arido riserva- to a una ristretta cerchia di studiosi e di appassionati. Le guide sono innanzi tutto un’eccezionale sorpresa, una imprevista e mirabile rivelazione”. In effetti l’aiu- to che una tale pubblicazione offre agli studi sul Sacro Monte e l’interesse che essa riserva per chi ami attinge- re alle testimonianze per così dire parlanti della storia di quell’eccezionale complesso si riversano nella sua conoscenza, a livello sia degli studiosi, sia dei fruitori a cui tale conoscenza può essere validamente mediata. Garavaglia ha arricchito di notevoli incrementi quanto
si sapeva della variegata ed amplissi- ma produzione delle guide del Sacro Monte annoverando 212 voci, rispet- to alle 110 catalogate dal Durio, ed ha corredato le singole schede di detta- gliati ragguagli tecnici, bibliografici e storici. Le guide, come osserva ancora Debiaggi, sono state veicolo diretto ed efficace ed insieme testimonianza del- la diffusione del messaggio dispiegato da quella sorta di spettacolare Biblia pauperum con le sue cappelle e le sue rappresentazioni plastico-pittoriche. Inoltre le guide testimoniano la tradi- zione tipografica nell’area valsesiana e
novarese e, con le informazioni offerte sullo stato e sul contenuto delle singole cappelle nonché sugli artisti che vi operarono, toccano un capitolo amplissimo del- la cultura figurativa dell’Italia settentrionale dal tardo Quattrocento all’Ottocento. Il Garavaglia evidenzia l’importanza delle guide per la storia delle vicende del Sacro Monte confrontando in uno specchio sistemati- co le menzioni che le rispettive edizioni offrono riguar- do alle singole cappelle: ovviamente tali informazioni vanno poi integrate con quelle che le varie fonti reca- no riguardo alla realizzazione, agli spostamenti e alle modificazioni dei singoli “misteri” e dei loro corredi rappresentativi. A tali effetti un particolare interesse riserva la sezione, contenuta nel cd allegato, dedicata all’iconografia del complesso del Sacro Monte e alle illustrazioni delle singole cappelle che ricorrono nelle guide: anche tali fonti offrono ragguagli rilevanti per la storia delle strutture e dei loro corredi figurativi.
L’Autore, nell’introduzione, nota come le guide cin- quecentesche fossero improntate ad un predominante, se non esclusivo, interesse devozionale e fossero perciò destinate ai pellegrini. Peraltro nel corso del Seicento e del Settecento all’interesse religioso si accosta in modo vieppiù pronunciato quello che concerne gli aspetti ar- tistici e storici del Santuario, a servizio di un pubblico nel quale i curiosi visitatori si affiancano ai devoti pel- legrini. L’autore tratteggia nella sua introduzione una storia degli studi fioriti attorno al Sacro Monte: dai primi tentativi storiografici rappresentati dalla Nuo- va Gierusalemme o sia il Santo Sepolcro di Varallo di Giovanni Battista Fassola ( edita a Milano nel 1671) e dall’Historia della Nuova Gerusalemme di France- sco Torrotti ( stampata a Varallo nel 1686 ) alla prima trattazione che investe gli aspetti storico-artistici, la Storia e guida del Sacro Monte di Varallo di Gauden- zio Bordiga (pubblicata a Varallo nel 1830), sino a
Maggio/Agosto • 2018
14


































































































   12   13   14   15   16