Page 16 - Bollettino Aprile - Giugno 2019
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Verso i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019)
A DUECENTO ANNI DALL’ARRIVO DEGLI OBLATI
1819 MEMORIE RELATIVE AL SACRO MONTE DI VARALLO
Narrando la storia degli Oblati al Sacro Monte di Varallo presentiamo ora un testo scritto a mano, che si trova nel nostro archivio, senza data( probabilmente intorno al 1900) , senza autore, dove si narrano vicende di quegli inizi di attività degli Oblati. Purtroppo emergono anche tante difficoltà, dissidi, incomprensioni. Si vorrebbe forse una storia diversa, invece dobbiamo piegarci umilmente alla verità delle cose.
Perché fu approvato il Regolamento 1819
Allorquando venne fatto il rego- lamento 1819 e assunti gli Oblati di San Gaudenzio e Carlo di Novara al servizio spirituale del Sacro Monte, questi portavano al patrimonio del Santuario i loro beni stabili detti alla Cappelletta degli Armellini a condizione però, espressa nello stes- so Regolamento 1819 che i predetti beni dovessero ritornare alla Con- gregazione qualora gli Oblati cessas- sero dal servizio del Santuario.
È da notarsi che circa l’anno 1840 l’Amministrazione Comunale ven-dette i detti beni della Cappel- letta realizzando la somma di lire 28.000, somma che restò nelle mani dell’Amministrazione(comunale) come equivalente dei beni della Congregazione.
Promulgata poi nel 1866 la legge di soppressione degli Ordini Re- ligiosi, il demanio ritenendo sop- pressa anche la Congregazione de- gli Oblati prese possesso di tutti i loro beni non però delle lire 28.000 degli Oblati, di cui forse non ebbe cognizione. L’Amministrazione poi, ritenendo che gli Oblati più non esistessero legalmente, colse il momento opportuno per abroga- re il regolamento 1819 fatto cogli Oblati, e in fretta e furia, nonostan- te le energiche proteste del Vesco- vo di Novara monsignor Giacomo Filippo Gentile (le cui lettere e le risposte del sindaco Duprà di Va- rallo ancora si conservano) compilò il nuovo Statuto organico 1868 e connesso regolamento ed eliminan- do gli Oblati, il Prevosto di Varallo ed il Rettore del Santuario, forma- rono un Amministrazione di tre
Il Vescovo Gamba
domanda perché venisse ritirato ancora nella casa Oblatizia di No- vara ed il Vescovo volesse mandare un altro Oblato a succedergli quale Rettore. E infatti venne mandato Rettore al Santuario l’Oblato Don Natale Apostolo il quale ancora oggidì forma famiglia con l’Oblato D. Afferni, e col laico pure Obla- to Giuseppe Brusati, continuando ancora oggidì la Congregazione degli Oblati al Sacro Monte. Ed è a notarsi che ciò avveniva nell’anno 1894, dopo la seconda e più radicale riforma dello statuto del 1890.
Aprile/Giugno • 2019
individui nominati dal Municipio. Gli Oblati adunque avrebbero
In questo frattempo gli oblati mossero causa al Demanio e ripor- tarono completa vittoria, tanto che nel 1877 il Regio Demanio ritorna- va alla Congregazione tutti i beni di cui avevala spogliata precedente- mente, riconoscendola quale ente legalmente conservata.
Gli Oblati poi anche dopo la vit- toria non reclamarono i loro beni, per il semplice fatto che continua- rono a restare al servizio del San- tuario senza interruzione alcuna. E questo fatto in nessun modo può venire contestato dall’Amministra- zione Comunale di Varallo, la quale già nel 1867, prima ancora della ri- forma dello statuto, aveva nomina- to Rettore del Santuario
P. Andrea Fregonara. E quando questi dopo 23 anni di rettorato e 35 di residenza al Sacro Monte come Oblato, vecchio ed acciaccato aveva bisogno di aiuto e di assisten- za, ed avrebbe avuto diritto a pen- sione, l’Amministrazione e per lei il Cavaliere Pietro Gallone, con l’in- termezzo di monsignor Magni , va- rallese, allora vicario generale, fece
ancora diritto ai loro beni e se il Ve- scovo fosse costretto a ritirarli dal Santuario farebbero certo azione per riaverli, sebbene nessuno oggidì possa vederci chiaro dove e come sussista detto capitale di lire 28.000.
Perché si addivenne allo statuto 1890.
Erano morti due dei tre Membri componenti l’Amministrazione del Santuario regolata dallo statu- to 1868: uno solo ne restava, cioè il Cavaliere Pietro Gallone, l’attuale Direttore. Il tempo era adunque assai opportuno per fare un altro passo avanti: abolire cioè lo statu- to organico del 1868 ed il vecchio regolamento e sostituire quello del 1890. E questo passo era consigliato da due ragioni principali:
- 1° Eliminare ogni ingerenza che il Vescovo continuava ad esercitare e direttamente o per mezzo del Par- roco e del Rettore in luogo;
- 2° Eliminare pure ogni altro membro dell’Amministrazione cre- ando un solo Direttore.
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