Page 15 - Bollettino Aprile - Giugno 2019
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Personaggi Valsesiani
LE LETTERE DELL’AB. CAV. DON ANTONIO CARESTIA
Segue da pagina 13
in Varallo. Il Conte Fassola Gio. Batt. Feliciano è nato a Varallo, e non a Rassa come scrive il Galloni citando i miei fascicoli autobio- grafici. Il Galloni non ne ha però grande colpa nell’errata citazione; perché il Fassola ci ha lasciato il suo scritto lardellato di frequenti can- cellature sotto le quali non è facile il potere leggere che cosa sta scritto. Il Galloni avendo avuto pur poche ore fra mano quel manoscritto non ebbe campo ne di famigliarizzarsi al carattere di chi lo scrisse né molto meno di rivelarci il palinsesto, che vi ha gelosamente nascosto l’autore.
Eccoli, secondo me, come sta scritto nel libretto del Fassola.
Anno Domini 1672 mense De- cembris. A Valle Siccida intere no- variensem in spiritualibus agrum adscripta quamvis in temporalibus separata discessi anno aetatis mea vigesimo quarto.
Varallum vallis istius metroco- miam Patriam, in qua ortus sum anno D. 1648 die 19 Septembris hora 22 min.30 sub polo grad. 45, reliqui animo alias ridendi regiones, Principumque magnitudines etc
Non è qui il tempo di proseguire, e per te anche basta; tantoppiù che spero esistere tuttora i registri della Parrocchia di Varallo in conferma.
A te sarà utile altra citazione el’aggiungo. A pag. 14 del prelibato fascicolo sta scritto:
Anno semper glorioso incarnatio- nis D. N. I. Christi 1673 die primo Ianuarii Festa S.ma Circumcisionis Aviam sacrum feci, ut diceretur pro bonis totius anni al salutem meam, ita ut annos pro me sit melior tran- sacto, sacrumque ipsummet audivi, et sum confessus etc. A pag. 15
Die 3 librum meum Opuream correxi de nonullis erroribus typis dedique correcte Hermano Videroldf Bibliopolae meo.
Sero scripsi Ex.mo D. Principi Ci- sternae, illique librum copiam Opu- rea mandavi. Scripsique Ill.mo Com. Fabio Vicecomiti Borrom.o exem-
plumque Opurea mandavi etc.
Vedi che sebbene a lentissimi passi ci inoltriamo verso la scoper- ta della verità. Come ti devo aver scritto, io avrei preferito che non si parlasse dell’Opurea. Era meglio scoprirla, leggerla, e parlarne dopo. Così toccherà probabilmente tutto l’onore ad altri, a noi la fatica.
Tienti al largo, se il Galloni ti pro- voca, il più che puoi. Hai tue buone riserve, non imitarne la fretta della brillanti vittorie. Io proseguirò le ri- cerche ed a suo tempo si risponderà ampiamente al pubblico senza darci neppure pensiero dei privati. Sono contento che il tuo incensiere non abbia sviluppato troppo fumo at- torno al mio nome. Sei stato bravo e te ne ringrazio sinceramente.
Il mio padre Giac. Ant. Carestia fu Reggente con Benedetto Ca- relli, ed Avv Bonetta credo negli anni 1816, 17, 18. Ritengo proprio d’avertelo già scritto con più certa indicazione, che adesso non posso ripeterti. Ho parlato all’Avv. Asto- ri e Barone Tecco. Trovai il pri- mo compitissimo. Ha accettato di proporre la Gabbio a membro del Club Alpino, ed a quest’ora il Fer- dinando Carestia, uno della triade dell’Albergo Orso, ti avrà rimesso un biglietto al proposito. È partito il Sig. Dario Tierro per la Valdobbia; ma in compenso, ci ha procurato tre altri Signori De- Barbieri confortati a venir qui dal Prof. De- Barbieri di Genova. Fra loro c’è una signora la cui salute desta qualche apprensio- ne. Se la Maria Gabbio sa trattarli bene, sarà buona compagna. Costo- ro non sono che gli speculatori del- la Terra promessa. Gallo non viene.
La mia erborizzazione ultima m’invogliò a ritornare nella bassa Valsesia. Ma il troppo caldo ed il poco tempo lo impediscono al Tuo
Aff.mo Amico Ab. Carestia
Riva – Valdobbia 12 Lugl. 1874 - c.a.
Il troppo frequente ricomparire
che fa il tuo disturbo gastrico ad ogni scossa morale, mi impensie- risce; ma nel mentre implica una prova della sensibilissima tua fibra, e fa tacitamente il migliore enco- mio del tuo ottimo cuore mi rivela in pari tempo che in grazia di que- sto misterioso viscere non si può per anco convincere della dura, ma altrettanto grande verità, espressa dal De La Martine là dove scrisse: La douleur fait l’homme! Eppure divincolati a tua possa tra lo scon- forto e la rassegnazione, come ho fatto io già molti anni addietro; verrai anche tu ad altrettante con- clusioni. E sarà meglio per te, mal- grado l’apparente apatia esterna, che mascherando l’interno affan- no, ti farà giudicare indifferente sulla sventura altrui. L’apportatore della lettera dell’Avv. Astori, nella quale c’era la proposta a Socia del Club Alpino la vedova M. Gabbio, incalzato a partire da Varallo l’im- postò a Novara d’onde l’avrai rice- vuta. Anch’essa la Gabbio desidera fregiare l’entrata del suo Albergo colla Stemma del Club.
Perciò si raccomanda di solleci- tarne l’invio, perché l’affluenza dei forestieri si accresce già in questo mese, a segno, che le antiche ospi- ti novaresi Cerri, Ranza , e Crotti, sarà difficile che possano di nuovo combinare presso la Gabbio il loro estivo domicilio, come desidera- vano. Resta loro il nuovo Albergo delle Alpi diretto da Ferdinando Carestia e Comp., dove con molta probabilità verrà pel primo il Prof. Carabini di Genova con la sua si- gnora ed un nipotino. Io ho speran- za che si troveranno benino seppure non hanno troppo delicate pretese.
Aff.mo Amico Ab. Carestia Ant.
A cura di Gabriele Federici
Continua nel prossimo numero.
Aprile/Giugno • 2019
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