Page 13 - Bollettino Aprile - Giugno 2019
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Personaggi Valsesiani
LE LETTERE DELL’AB. CAV. DON ANTONIO CARESTIA, NELLE QUALI SI TRATTANO QUISTIONI STORICHE IMPORTANTI INTORNO ALLA VALSESIA
Riva 28 Giugno 1874 - c.a.
L’aspetto del cielo ed il consulto del Barometro collimano a farmi te- mere una seconda dilazione della mia progettata escursione nella Valsesia inferiore. Perciò incarico la penna a farti la mia relazione settimanale.
Ti ripeto anzitutto che finora ap- provo sinceramente il tuo Art. Sui Documenti patrii anche sulla for- ma; e l’osservazione sul tuo perioda- re qualche volta un poco lungo, ma tu perdona per il gran desiderio che nutro di assicurarmi, che le tue ot- time ragioni facciano larga breccia nel comprendomine un poco duro dei popolani nostri.
Ciò posto prendo atto, ringrazian- doti, di tutto il resto che contiene l’ultima tua ricevuta Venerdì, e sor- volando per ora ai motivi del ritardo di quella, colgo la memoria al volo, rammentandoti per ogni buon fine, che, anni sono, si attendeva una nuova vita di Gaudenzio Ferrari dal Barnabita Luigi Brugar. Più ho una confusa reminiscenza che il Cellini tanto o quanto lo nomini nella sua autobiografia. Ma Samo ed Atene non è di vasi né di nottole che scar- seggiano, e quindi zitto.
Intanto, malgrado le sconforte- voli prove della scorsa settimana, non mi do vinto, e proseguo il più alacremente che posso le mie ri- cerche paleografiche; e son lieto di annunziarti che questa volta ebbi gli Dei, gli uomini, gli animali, e gli elementi a me propizi. Giovedì al prezzo di 14 ore di improbo lavoro scovai interessantissime carte per un grazioso Signore che mi permi- se di rovistare gli scritti di sua casa. In ricambio mi raccomandò ad un commensale, che trovasi in egual bisogna di lui, e che mi pose su mi- gliori tracce per la scoperta del vero ritratto del Conte Fassola.
Più mi assicurò, dietro un mio desiderio espressogli, che mi sarà re- galo addirittura di quattro o cinque clorotici volumi. Stampati negli anni
Un ritratto dell’abate Antonio Carestia della seconda metà dell’Ottocento.
1481! 1483! 1490! 16 anni dopo le prime stampe di Subiaco! Più: oggi sto decidendo un documento su car- ta del 1447, che reca, salvo il miglior giudizio dei diplomatici, un’offerta d’alleanza fatta da sei Consules et negotiatores nomine locius Vallis Vallesia Iuridicionis Dominorum eiusdem loci ai Discretis ac providis viris et incolis ac Christicolis paro- chiarum petregemella campertogni et scopelli Vallis Siccide amicis ac fra- tibus suis carissimus. Dopo tali sco- perte, non è più il caso di rallegrarmi di altre memorie in relazione alla peste del 1630; però è mio dovere di ringraziare gli Dei Penati di quella casa, dove riuscì a ritrovare gli an- zidetti documenti, perché per tanti secoli li protessero dai denti dei topi, dall’umidità delle pareti, dal vanda- lismo dei Repubblicani, dall’avidità dei tabacchini, e dal bisogno dei con- sumatori di cassia ed olio di ricino!
Salto a Napoli, d’onde pochi mi- nuti fa mi arrivò lettera di Cesati con una buone notizie di buone promesse dei suoi colleghi Scacci, Panceri, e Costa pel contributo loro pel Museo di Varallo.
Va senza dirlo che Cesati aggiun- gerà molto anche del proprio, per- mettendolo le circostanze.
Ritorno in Lombardia, da dove il Prof. Gibelli batte alla porta del
mio romitaggio per avere alcuni esemplaretti vivi di piante alpine che forse le nevi del mattino ten- gono sepolte sotto il loro freddo ed intempestivo lenzuolo.
Volo a Genova, accompagnando col desiderio l’amico Piccone che domani (S. Pietro) sale il M. Antola d’onde scorgesi il Rosa, ed invidian- do il Dott. Gestro che col Baudi vi- sitano in questi dì La Majella.
Rientro nel mio tranquillo stan- zino ad aspettare il bel tempo, a conversare col giovane Sig. Dario Tierro genovese, unico forestiero che abbiamo finora.
Bada che 10 copie del tuo articolo non mi bastano. Calcola 20
Tuo Aff.mo Amico Ab. Carestia
P. S. Ed il Sig. Galloni ha poi deci- frate le due carte manoscritte che li ho spedite? Se mai, sovvengati di riman- darmele. A me servono di esemplari.
Riva, 5 Luglio 1874 - c.a.
Eccoti le fotografie delle due Gui- de di Riva, che desiderano unifor- marsi al nuovo regolamento.
Ti prego di apporre a quelle la firma ecc. ecc.
Ti rimando la lettera del Costa. Te ne ringrazio.
La lettera del Galloni io l’ho pre- veduta, sai costui, a mio credere, non solo ambisce le lodi, ma né è impa- ziente. Dovevi accontentarlo di es- sere così esatto nell’unicuique suum. Io penso che tu l’avresti fatto prima di chiudere l’articolo: ma ciò non ba- sta al Galloni; e tu con tutta la buona intenzione che nutrivi a suo riguardo col troppo lungo differire offendesti i nervi che nel cervello Galloniano toccano alla protuberanza dell’am- bizione, e l’obbligarti a scriverti. Ad ogni buon conto senti. Il dire che i Fassola siano di Varallo può essere frainteso. La famiglia Fassola è di Rassa. Alcuni di essi esercitarono
la mercatura
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