ROTARY CLUB GATTINARA : CONCLUSIONE SERVICE: “USCIRE DALLA VIOLENZA”

ROTARY CLUB GATTINARA : CONCLUSIONE SERVICE: “USCIRE DALLA VIOLENZA”

Il 7 giugno, presso il Rotary Club Gattinara si è tenuta la serata conclusiva del Service: “Uscire dalla Violenza”, realizzato con la partecipazione dei Rotary Club Valsesia, Vallemosso, Biella, Borgomanero Arona, Pallanza Stresa, Viverone Lago, Vercelli, Orta San Giulio e dell’Inner Wheel Santhià-Crescentino. Erano presenti alla serata: Paolo Gamalero R.C.Gattinara, Carlo Paolo Frattini R.C.Borgomanero-Arona, Giancarlo Petrini R.C.Biella, Franchi Riccardo R.C.Orta S.Giulio, Maurizio De Paoli R.C.Pallanza- Stresa, Caterina Perino Inner Wheel Santhià-Crescentino, Gilberto Picchetto R.C.Vallemosso, Roberto Viazzo R.C.Valsesia, Ermanno Bassi Past/Governo R.C.Vercelli, Piero Boccalatte R.C.Viverone Lago, e molti soci rotariani. Tra gli ospiti gli ideatori dello spettacolo: “Non si puo’ chiamarlo amore”, organizzato per raccogliere fondi a favore del progetto: “Uscire dalla Violenza”, promosso dal Rotary in collaborazione con l’Associazione PAVIOL Percorsi Anti Violenza di Biella, rappresentato, venerdì 25 novembre al Teatro Pro Loco di Borgosesia, nella Giornata Internazionale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne: Giuseppe Zoppis, Dante Delzanno, Paolo Gamalero e Alberto Bianchetto (Note di Speranza Group) e alcuni degli artisti della kermesse, della quale  è stato mostrato un breve spezzone ricordando il successo e l’impatto forte sul pubblico: Andrea Veronese, Glenda Marengo, Raffaella Lombardi.

All’inizio della serata è stata accolta una nuova socia: Anna Zana, presentata da Elisabetta Micheletti: “Anna è una donna con grandi doti umane, oltre che professionali: è logopedista, volontaria presso la Parrocchia di Cossato e il Cottolengo di Biella, canta nel Coro Polifonico, ha due figli e con il marito Marco ha accolto bambini in affido”. Elisabetta Micheletti ha ringraziato i rotariani per il concreto apporto fornito in occasione del recente campus per sostegno a ragazzi disabili, che ha coinvolto 45 ragazzi, e offrire un sollievo alle loro famiglie: “Quest’anno un numero crescente di rotariani si è alternato nel servizio, dei quali molti erano alla loro prima esperienza: nel Campus erano coinvolti 31 Club, mentre l’anno scorso erano stati 18: è stata una grande vittoria del Rotary”.

Paolo Gamalero, Presidente del Rotary Club Gattinara, visibilmente soddisfatto per i risultati raggiunti attraverso il progetto finanziato dal Rotary, che prevedeva un percorso psicoterapico gratuito per donne e minori vittime di abusi ed interventi di prevenzione nelle scuole materne attraverso il percorso visualizzato nel libretto: “Kiko e la mano”, ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato: “Non è certo possibile citare tutte le persone che sono state aiutate gratuitamente in momenti di grande difficoltà, restituendo loro la voglia di vivere. Altrettanto importante è stata l’opera di prevenzione effettuata nelle scuole, l’ultimo anno della materna con la fiaba Kiko e la mano. La regola del qui non si tocca, collegamento informativo per bambini e operatori. Le maestre a loro volta formeranno le nuove colleghe. E’ stato pienamente raggiunto il risultato di fare rete fra tanti Club Rotary, mostrando in concreto cosa si può costruire insieme e soprattutto l’agire dei rotariani, contribuendo quindi a creare una migliore immagine del Club”.

La Dott.ssa Simona Ramella Paia, Presidente di PAVIOL Percorsi anti Violenza ONLUS, e socia rotariana, ha illustrato il complesso lavoro svolto sulle Province di Biella, Vercelli e Verbano Cusio Ossola, comunicando i risultati raggiunti: “Il service prevedeva di fornire sostegno psicologico gratuito alle persone vittime di violenze, dirette ed indirette, sia adulte che minorenni, di promuovere e offrire attività di contrasto alla violenza di ogni genere, oltre che di collaborare con altri soggetti pubblici o privati, istituzionali e non, presenti sul territorio, per migliorare la qualità della vita di persone vittime di violenza”.

Commentando il video utilizzato per promuovere il service della violenza contro le donne, che mostrava dati terribili secondo i quali una donna su cinque nel mondo è stata vittima di un abuso fisico e sessuale e si hanno più possibilità di subire violenza che di contrarre il cancro, è stato sottolineato che stanno aumentando le denunce di questo reato: “Per fortuna se ne parla di più”. Il progetto, che cambia la cultura di chi si occupa di violenza, è stato illustrato da Simona Ramella Paia e Vincenzina Fragasso, socia fondatrice di PAVIOL, perché la Vice Presidente, Elena Siviero, era malata. La Presidente di PAVIOL ha sottolineato l’importanza, per coloro che ne hanno bisogno, di poter essere seguiti psicologicamente: “La realizzazione del progetto è costata € 28.720, il contributo rotariano è stato di € 15.400 e quello di PAVIOL di € 15.320. Dal 2014 sono state seguite 55 vittime, 10 uomini maltrattatori, sono stati organizzati 7 corsi di formazione sulla violenza, messi in atto 3 contratti di supervisione sugli operatori della Comunità Piccolo Bartolomeo e Mario di Borgomanero, e più di 600 soggetti sono stati sensibilizzati. Importante è stata anche l’opera capillare di sensibilizzazione nelle scuole, informando insegnanti e genitori”. Simona ha sottolineato come il problema della violenza alle donne sia un problema sociale che riguarda tutti, i cui costi ricadono sulla spesa pubblica: “Una donna vittima di violenza costa allo Stato € 72.000 per spese mediche, legali, processi, assenze dal lavoro”. Vincenzina ha ricordato che Kiko, un libretto semplice e incisivo, ha avuto un ruolo formativo e informativo, focalizzando anche l’attenzione sull’importanza di avere un adulto di riferimento cui potersi rivolgere: “In generale è emerso un bisogno generale di formazione: i partecipanti agli incontri sono stati 309, solo la partecipazione di meno di un terzo dei genitori è un dato preoccupante, perché dovrebbe esserci un maggior coinvolgimento da parte delle famiglie”.

Marco Saglione ha portato il saluto della Rotary Foundation, complimentandosi per la creazione di questa rete di Club, che risponde alle nuove linee di coinvolgimento diretto dei rotariani nei progetti, a differenza dei services attuati fino ad una quindicina di anni fa, che consistevano nella semplice elargizione ad enti o associazioni.

Piera Mazzone

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