Padre Redento Baranzano “torna” a Serravalle

Padre Redento Baranzano “torna” a Serravalle

Il 12 febbraio 1590 nasceva a Serravalle, nell’odierna Via Sezzano, colui che venne definito “il più illustre nostro concittadino” da Don Florindo Piolo, l’autore della Storia del Comune di Serravalle Sesia: Giovanni Antonio Baranzano, quartogenito del notaio Pietro Francesco e di Clara Pilotti. Davide Cerutti, poeta e scrittore serravallese, ha dato alle stampe il secondo Quaderno della Collana Storie di Comunità, dedicandolo proprio alla Famiglia Baranzano della quale lo stemma è stato pubblicato in copertina.

Giovanni Antonio lasciò presto Serravalle per proseguire gli studi: in quegli anni a Serravalle si stava costruendo la nuova chiesa parrocchiale e la cartiera stava muovendo i primi passi sotto la guida dei conti Salomone. A diciotto anni, seguendo la sua vocazione entrò nell’Ordine dei Barnabiti, a  poco più di vent’anni era già professore di filosofia a Torino, nel 1615 lettore di filosofia ad Annecy in Alta Savoia, dove risiedeva Francesco di Sales, vescovo di Ginevra, che nello stesso lo aveva consacrato sacerdote. La sua opera più celebre è l’Uranoscopia, pubblicata a Ginevra nel 1617, composta di due tomi, della quale si conserva un esemplare presso la Biblioteca Nazionale di Torino. Don Florindo Piolo la consultò e la ricopiò a mano in un quaderno che alla sua morte, secondo le sue volontà, fu donato alla Biblioteca Civica “Farinone-Centa” di Varallo. Nell’Uranoscopia Baranzano si fece sostenitore e divulgatore delle tesi copernicane, convinto che la scienza avrebbe trovato nella potenza della Chiesa un appoggio al proprio sviluppo. La teoria copernicana fu dichiarata incompatibile con la fede cattolica ed i libri che ne sostenevano la validità condannati. Baranzano fu costretto a ritrattare e poi fu trasferito a Montargis nel Lorient, a un centinaio di chilometri da Parigi, dove morì nel 1622  di violentissime febbri.

Alla famiglia Baranzano il Comune di Serravalle ha dedicato una via del Centro storico, in prossimità della chiesa parrocchiale, e a Padre Redento Baranzano, sacerdote della Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo decollato, detti comunemente Barnabiti, è stata intitolata la Scuola Media del paese ed ora l’Istituto Comprensivo che riunisce le scuole di Serravalle, Valduggia e Cellio. Nel 1990, in occasione del IV centenario della nascita, che coincideva con l’inaugurazione dell’oratorio “G. Balocco”, la Parrocchia di San Giovanni Battista pubblicò un opuscolo con vari contributi, per far “scoprire” l’importanza di questo sacerdote, scienziato, filosofo e teologo, proponendolo come “figura da imitare”. Nereo Croso in quell’occasione scrisse che Baranzano: “Rappresenta lo studioso alla ricerca continua del sapere, ma uno studioso inserito in un contesto, come diremmo noi oggi, di integrazione europea”.

Padre Redento Baranzano è presente nel quinto volume del Dizionario Biografico degli italiani, in un ampio profilo biografico, storico-critico, redatto da Mario Tronti, corredato da una bibliografia esaustiva.

Nel nuovo contributo alla conoscenza della storia di Serravalle, oltre che della figura di Padre Redento e delle sue opere, si approfondisce il discorso sulla famiglia Baranzano. In Appendice Davide Cerutti scrive di San Francesco di Sales, dei Barnabiti, dei rapporti che legarono il Santo a padre Redento, di quelli di Baranzano con Bacone, della prima ricostruzione della vita di Padre Redento, scritta nel 1707 da un confratello: Padre Francesco Luigi Barelli. L’ultima parte del volume è stata dedicata a Pietro Francesco Baranzano e all’erezione del beneficio all’Altare di San Francesco. Ignota finora era la vera storia dell’istituzione di questo patrimonio clericale: il notaio Pietro Francesco, dopo la morte del figlio Giovanni Antonio, volle garantire una rendita sicura al figlio Giovanni Pietro, che aveva intrapreso la carriera ecclesiastica e quindi istituì in suo favore un beneficio del quale Davide Cerutti ricostruisce l’interessante e complessa evoluzione, fino all’estinzione, giunta alla fine dell’Ottocento, con l’ultimo beneficiato Don Giuliano Borsini.

Non solo dunque l’attualità di Baranzano merita dunque di essere riscoperta, ma la nuova pubblicazione, nata dai documenti presenti nell’archivio parrocchiale, oltre che dalla bibliografia su Baranzano, nelle intenzioni dell’Autore, rappresenta un incentivo più ampio alla ricerca: “”Per far conoscere un passato vivo e vissuto (seppur con altri ritmi) dal quale poter trarre insegnamenti utili, e per mezzo del quale risvegliare affetto ed unione all’interno di una Comunità sempre più tesa ad espandersi al di fuori degli antichi confini”.

Piera Mazzone

Famiglia Baranzano Vetrina Baranzano copertina colori Ritratti Baranzano Ritratti Baranzano (1)

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